CGIL: Pil Italia -7% dal 2007

La Fondazione Di Vittorio, appartenente alla CGIL, pubblica il dato relativo al Pil italiano, che rispetto al 2007 ha perso il 7%. Mentre Francia e Germania hanno superato abbondantemente i livelli pre crisi e la Spagna è molto vicina all’obiettivo (-0,5%), L’Italia ha bisogno di più tempo e nel 2018 si prospetta un leggero miglioramento (-5%), ma la ripresa resta lenta.

Italia: Prodotto interno lordo lontano dai livelli del 2007

L’Italia è il Paese che ha sofferto di più le due grandi crisi del nuovo millennio: quella dei mutui subprime del 2008, che ha fatto da miccia per la crisi globale, e quella dell’eurozona nel 2011. Mentre infatti la prima crisi ha visto quasi l’intero pianeta coinvolto, la seconda ha travolto i Paesi con un debito pubblico molto alto, tra cui l’Italia e la Grecia, che ha vissuto un decennio nel limbo fra il default e la salvezza.

Il Pil è sceso del 7% dal 2007 al 2016 e si prospetta solo un leggero miglioramento nel 2018, portando il divario a 5 punti percentuali, ma la crescita sarà nettamente inferiore rispetto alla media dell’eurozona.

Il paragone è impietoso con Francia e Germania, le quali hanno visto il proprio pil dal 2007 aumentare rispettivamente del 5,2% e del 9,4%. La Spagna è quasi tornata ai livelli pre-crisi, la Fondazione attribuisce al paese iberico una contrazione dello 0,5%

Italia: ripresa lenta

I motivi della lenta ripresa sono riconducibili alle politiche di austerità imposte al nostro Paese, che ha portato una riduzione della domanda interna, ma soprattutto alle politiche intraprese dall’Italia non sempre indirizzate verso la crescita.

Il rapporto della Fondazione Di Vittorio spiega come le imprese abbiano cercato di fare profitti tagliando il costo del lavoro più che puntando sulla qualità, sugli investimenti, sull’innovazione e sulla ricerca.

Altro punto importante citato nel rapporto è la stagnazione dei salari, che limita i consumi, scesi del 4,7% dal 2007.