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Brexit: Theresa May a Firenze il 22 settembre
venerdì 15 settembre 2017, di
Il portavoce di Downing Street ha spiegato che la scelta di Firenze per il discorso di Theresa May del 22 settembre sui negoziati per l’uscita dalla Ue ha un valore simbolico, ma le motivazioni sono diverse.
Non ha convinto come lo stesso portavoce ha risposto a chi si è chiesto “perché non Londra”. Dichiarare che la premier vuole un luogo simbolico che sia il cuore storico d’Europa e che quello di Firenze lo è perché all’epoca dei Medici aveva strette relazioni commerciali con l’Inghilterra nasconde in realtà ragioni politiche.
Intendiamoci, Firenze è un luogo storico d’eccellenza ma fino ad oggi non solo la stessa città ma l’Italia interna non hanno avuto per niente attenzione.
Perché in Italia?
Non è chiaro! C’è da pensare che l’Italia rientri tra i paesi Ue che dopo la Brexit vogliono avere relazioni almeno di ordine culturale e di ricerca, vedremo se anche economiche e non solo a livello di scambi.
Serve un rilancio d’immagine? Sì. Come è noto i negoziati sulla Brexit fino ad oggi non sono andati bene e c’è il rischio che possano concludersi senza accordi. Theresa May è politicamente sempre più debole e come è noto questa settimana il suo governo è andato due volte sotto perché il partito unionista nord-irlandese che gli fornisce una risicata maggioranza ha votato con l’opposizione laburista per dare via libera agli aumenti salariali e bloccare un rialzo delle rette universitarie.
Sia chiaro. Sarà un evento a invito e appare evidente che le diplomazie dell’Italia e del Regno Unito, e anche s’intende il comune di Firenze, sono al lavoro per creare un evento mirato di rilancio dell’immagine di Theresa May. Al riguardo i media hanno diffuso questa dichiarazione di Dario Nardella, sindaco di Firenze:
“Come sindaco di Firenze sono contento che la premier britannica abbia scelto la nostra città per questo suo intervento. Il portavoce ha chiaramente detto che Theresa May desidera pronunciare il suo discorso sulla futura relazione del Regno Unito con l’Europa, in quello che considera il suo cuore storico, cioè Firenze.
E’ noto a tutti che il Regno Unito ha solidi e antichi legami con la nostra città proprio per il ruolo centrale che Firenze ha svolto in Europa, sia dal punto di vista culturale ma anche commerciale.
Leggo questa scelta come un riconoscimento di tale ruolo. Firenze si conferma una città protagonista del dibattito mondiale a livello politico e culturale come già avvenuto con il summit dei leader socialdemocratici nel 1999 con il vertice bilaterale Italia-Germania del 2015 voluto dall’allora Presidente Renzi, con il primo G7 tematico sulla cultura tenutosi quest’anno.
Detto questo, come fiorentino, ma anche come cittadino italiano ed europeo sono pronto ad ascoltare il suo messaggio che, in ogni caso, sarà importante per il negoziato in corso tra la Ue e il Regno Unito”.
Non vi è dubbio che c’è incertezza per la Brexit e le tensioni sono ormai a livello internazionale. Però proprio in questi giorni c’è una voce positiva e ottimista sul futuro del Regno Unito. In un’intervista al giornale Daily Telegraph Bill Gates ha affermato che il Regno Unito ha tutte le possibilità di “eccellere” anche al di fuori dell’Unione europea. Egli ha posto l’accento sui suoi centri di ricerca e sulle sue università (che ricevono un forte sostegno economico da parte del fondatore di Microsoft): questi luoghi contribuiranno a garantire la prosperità nazionale negli anni a venire.
Il parere dell’uomo più ricco del mondo, che è peraltro in contrasto con le previsioni del presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, pesa a livello internazionale. Bisogna rilevare che è una svolta importante perché non era stato così ottimista quando si è svolto il referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016. All’epoca aveva pronosticato rischi proprio per la comunità scientifica britannica. Naturalmente l’intervista rilasciata ad un giornale filo-conservatore come il Daily Telegraph è una spia eloquente che della Brexit è un osservatore attento. Sarà a Firenze?