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Borse di studio: con il nuovo ISEE esclusi molti studenti. Cosa è cambiato?
giovedì 18 febbraio 2016, di
Un numero minore di borse di studio sarà stanziato quest’anno a causa del nuovo ISEE voluto dal Governo Renzi. La situazione peggiore si registra in Sicilia dove la percentuale di studenti che hanno perso il diritto alla borsa di studio è altissima. Cosa è cambiato con il nuovo ISEE? Perché così tanti esclusi? Studenti ed Associazioni contestano e chiedono una soluzione concreta.
Borse di studio 2016: cosa cambia con il nuovo ISEE?
La percentuale di studenti che ha perso il diritto alla borsa di studio rispetto agli anni precedenti è molto alta ed il picco maggiore viene raggiunto in Sicilia.
Il problema concreto è rappresentato dal calcolo del nuovo ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) e dall’introduzione dell’ISPE tra le voci di calcolo (Indicatore delle Situazione Patrimoniale Equivalente) il che comporta una diversa valutazione della situazione patrimoniale degli studenti rispetto agli anni precedenti.
Quest’anno, poi, oltre a figurare nel calcolo dell’ISEE anche l’ISPE che prende in considerazione la situazione patrimoniale (sia immobiliare che mobiliare) del nucleo familiare, viene inclusa anche la borsa di studio che lo studente ha percepito, la qual cosa comporta un aumento tale del proprio ISEE da generare la perdita del diritto al beneficio.
Borsa di studio 2016: percentuale dopo il nuovo ISEE
Stando ai dati rilevati rispetto all’anno scorso il 20% di studenti universitari ha perso il proprio diritto a ricevere la borsa di studio e la percentuale più alta viene raggiunta in Sicilia con il 40% di famiglie che non possono più contare sul beneficio.
Gli studenti risultati idonei nel 2015 erano oltre 135 mila, mentre nell’anno accademico 2015/2016 sono risultati poco meno di 107 mila poiché alto è il numero di studenti che rientrano nel tetto massimo indicato dall’ISEE, 21 mila euro, ma vengono poi esclusi a causa di quello dell’ISPE (34.069,40 euro).
Questo sta a significare che per 2.8371 ragazzi, pur non non essendo cambiata la situazione patrimoniale, non è possibile erogare la borsa di studio a causa dei nuovi criteri imposti.
La situazione di disagio ha colpito in misura diversa tutte le Regioni italiane: Sicilia (-39,62%), Marche (-28,09%), Calabria (-27%), Lazio (-16%), Sardegna (-21%), Emilia Romagna (-15), variazioni minori in Umbria (-4,61%) e Piemonte (-12,15%).
Il problema oggi riscontrato era stato già evidenziato mesi fa: ad ottobre numerose contestazioni di studenti ed associazioni sul nuovo ISEE avevano fatto presagire quello che si sta verificando, ma soltanto a pochi giorni dall’emanazione da parte del MIUR del decreto di aggiornamento delle soglie ISEE ed ISPE si ritorna a parlare della questione.
Borse di studio 2016: richieste studenti e Associazioni
Lunedì presso il MIUR è stata convocata una riunione alla quale hanno preso parte Consiglio Nazionale Studenti Universitari, l’Andisu in rappresentanza degli enti per il diritto allo studio, la CRUI, le Regioni, il Ministero del Lavoro al fine di raggiungere un accordo che possa reintegrare alcuni studenti esclusi dal beneficio.
Si tratta di trovare una soluzione che comporti l’innalzamento della soglia ISEE utile al fine di ottenere al borsa di studio che al momento è pari a 21mila euro.
Come abbiamo detto in precedenza, infatti, molti studenti rientrano nella soglia massima stabilita in base all’indicatore ISEE, ma vengono esclusi a causa della novità di quest’anno: l’utilizzo dell’indicatore ISPE.
Le richieste degli studenti di Link-Coordinamento Universitario prevedono l’abolizione del parametro ISPE e l’incremento della soglia ISEE minima dai 21mila euro attuali a 23mila euro in modo da riassorbire gli studenti esclusi quest’anno dal beneficio della borsa di studio.
Il MIUR ha tempo fino al 28 febbraio per emanare il decreto di aggiornamento delle soglie ISEE ed ISPE.
Si spera che qualcosa possa cambiare e queste sono le parole di Alberto Campailla, portavoce di Link-Coordinamento universitario
“Scriveremo testimonianze di studenti esclusi, di enti che si sono impegnati nella risoluzione del problema, di rappresentanti che hanno organizzato mobilitazioni e incontri, di tutti coloro che hanno fatto la loro parte per ribadire al Ministro Giannini che ora è il suo turno!”