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Borsa USA: il vicino rialzo dei tassi della Fed e il super dollaro spaventano il mercato azionario

martedì 10 marzo 2015, di Flavia Provenzani

La borsa USA scende bruscamente sulla preoccupazione per un possibile rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve che sta intaccando i mercati finanziari di tutto il mondo.

In Europa si aggiunge il rinnovato timore che la Grecia possa rimanere a corto di liquidità, con l’Eurogruppo che non ha approvato il piano di riforme presentato dal ministro delle finanze greco.

Gli investitori si tirano indietro e l’euro è affondato a un minimo di 12 anni contro il dollaro.

Stati Uniti, borsa: giù gli indici azionari
Il Dow Jones è sceso 251 punti, o 1,4 per cento, a 17.744. L’indice Standard & Poor’s 500 è sceso di 27 punti, o 1,3 per cento, a 2.052. I due indici sono ora in pareggio sull’anno. Il Nasdaq ha perso 70 punti, o 1,4 per cento, a 4.871, ancora vicino al 3 per cento finora nel 2015.

Il mercato azionario statunitense teme il rialzo dei tassi della Fed
L’opinione dei trader è che sia ora molto probabile che la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse nel mese di giugno o settembre, sulla scia dei forti Non Farm Payrolls che indicano un mercato del lavoro in salute.
I tassi di interesse ultra-bassi e altri stimoli monetari sono stati una manna per le azioni e le obbligazioni nel mercato per sei anni, ma il periodo sembra stare per finire.

Turbolenze nel mercato del forex
Sul cambio euro dollaro (EUR/USD), l’euro è sceso dell’1,3 per cento contro il dollaro ad un minimo di 12 anni a 1,0712 dollari dopo che la Banca centrale europea ha iniziato il programma di acquisto di bond per abbassare i tassi di interesse a lungo termine, previsto nel suo piano di quantitative easing.

Anche la BOJ, banca centrale giapponese, sta acquistando bond per abbassare i tassi.
In USD/JPY il dollaro è slittato dello 0.1 per cento nei confronti della moneta giapponese a 121,28¥. La Fed invece ha chiuso il suo programma di quantitative easing l’anno scorso.

L’aspettativa diffusa che gli Stati Uniti inizieranno ad aumentare anche i tassi di interesse a breve termine quest’anno probabilmente sarà capace di attirare gli investitori alla ricerca di rendimenti più elevati, soprattutto perché le banche centrali di altre grandi economie si stanno muovendo invece per abbassare i tassi.

Quando le banche centrali si muovono in direzioni opposte, possono causare interruzioni nel flusso globale di capitale, che, a loro volta, possono pesare sui prezzi delle azioni.

"Indipendentemente dal fatto che il rialzo dei tassi da parte della Fed possa avvenire a giugno o settembre, sta comunque arrivando e non è molto lontano"

ha detto Craig Erlam, analista ad OANDA.

"Questo rende il dollaro molto forte rispetto alle altre valute."

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