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Bolletta elettrica: cosa paghiamo davvero? Ecco i costi nascosti
giovedì 6 giugno 2013, di
La bolletta elettrica in Italia è cresciuta del 10% in un anno. Secondo l’Eurostat nel nostro Paese il costo dell’elettricità ha subito un incremento doppio rispetto alla media comunitaria. Perché la nostra bolletta elettrica ha i costi più alti d’Europa? Uno dei motivi principali è sicuramente quello di pagare tasse su tasse.
Sergio Rizzo del Corriere, che ha condotto un’inchiesta sui costi nascosti nella bolletta elettrica, ha spiegato infatti:
“L’IVA viene infatti applicata sull’importo lordo comprensivo dell’accisa: il risultato è che le famiglie pagano ogni anno sulle bollette elettriche almeno 130 milioni di imposte su una imposta. Senza contare le imprese. Guardatele con attenzione, quelle bollette, perché scoprirete cose che mai avreste immaginato”.
In particolare soffermiamoci sui cosiddetti oneri di sistema, che secondo Rizzo quest’anno incideranno sul totale della bolletta elettrica per circa il 20%. Di che si tratta?
Oneri generali del sistema elettrico
Sul sito dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) gli oneri generali del sistema elettrico sono “voci di costo fissate per legge che vengono pagate da tutti i clienti finali del servizio elettrico, destinati alla copertura di voci diverse”:
- incentivi per fonti rinnovabili e assimilate, cosi detta componente A3, che rappresenta il 62% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo;
- finanziamento dei regimi tariffari speciali, componente A4, che costituisce l’8% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo;
- finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo, componente A5, pari al 2,1% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo;
- copertura dei costi già sostenuti dalle imprese e non recuperabili in seguito alla liberalizzazione del mercato elettrico, componente A6, ovvero il 3% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo;
- copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese elettriche minori, componente UC4, il 2,8% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo;
- smantellamento delle centrali nucleari e misure di compensazione territoriale, componenti A2 e MCT, cioè circa il 22% del totale degli oneri di sistema per l’utente domestico tipo.
Quanto costano ai contribuenti?
Secondo l’analisi di Rizzo il conto di questi oneri di sistema sarà pari a 14 miliardi di euro e costerà ben 230 euro ad ogni contribuente, dai 93 euro del 2010, 125 del 2011 e 192 del 2012. Sugli incentivi si pagano le tasse. In che misura? Gli oneri per il nucleare sono stati così tassati:
- 149 milioni di euro nel 2012;
- 255 milioni di euro nel 2011;
- 410 milioni di euro nel 2010.
In sostanza si tratta di una spesa (che probabilmente dovremmo sostenete sino al 2021) diretta a coprire lo smantellamento delle centrali atomiche, che, con il referendum del 1987, sono state chiuse più di 25 anni fa. Questa bonifica ambientale è affidata alla Sogin, una società di Stato che si occupa della gestione dei rifiuti radioattivi e della bonifica dei siti nucleari italiani. Più critica la questione del deposito nazionale delle scorie radioattive.
Soffermiamoci su un punto essenziale: la Sogin è una società di Stato, che funge quindi da azionista. E nelle casse dell’Erario entrano ben 100 milioni l’anno di questi oneri nucleari (disposizione della Legge Finanziaria 2005), anziché essere impiegati nel decommissioning atomico.
Ultima cosa di sicuro interesse per i contribuenti: il Governo Monti al fine di sgravare le imprese ha spostato dalle stesse alle famiglie ben 780 milioni relativi ai suddetti oneri di sistema per un incremento nella bolletta di oltre il 2%.