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BoE, conferma il no all’aumento dei tassi di interesse: la banca centrale è dovish
mercoledì 21 gennaio 2015, di
Sono stati pubblicati i verbali della scorsa riunione dei membri della BoE. Il voto è unanime: tutti dicono no all’aumento dei tassi di interesse, anche i due noti falchi (Hawkish) si uniscono all’opinione generale di non rialzare i tassi di interesse, mostrando un atteggiamente della BoE totalmente dovish , da colomba.
Sembra che le prospettive di una debole inflazione abbiano costretto i falchi a ritirarsi.
Dal verbale della riunione della BoE è emerso che i membri hanno votato all’unanimità per mantenere i tassi di interesse e i piani di acquisto invariati, a differenza delle riunioni precedenti che hanno avuto un paio di dissidenti che spingevano per far approvare il rialzo dei tassi.
I membri della MPC (Marathon Petroleum Corporation) Ian McCafferty e Martin Weale si sono adattati alla maggioranza dei membri della BoE nella decisione di rimanere seduti per un po’, convenendo che l’aumento dei tassi di interesse potrebbe far correre il rischio di un’inflazione più bassa.
Dopotutto, il calo dei prezzi del petrolio ha spinto l’IPC (l’indice dei prezzi al consumo) del Regno Unito dall’1,0% al 0,5% - ben al di sotto dell’obiettivo della banca centrale del 2%.
Inoltre, i verbali indicano che i componenti della BoE stanno considerando la possibilità che l’inflazione possa diventare piatta durante la prima metà di quest’anno.
BoE: 3 motivi per cui non rialzerà i tassi di interesse nel 2015.
Anche se il governatore della BoE Mark Carney e il ministro delle finanze George Osborne hanno detto che la caduta del livello dei prezzi avrebbe sostenuto la spesa dei consumatori nel breve termine, un periodo prolungato di bassa inflazione potrebbe fare all’economia più male che bene.
Il membri della BoE anche anche espresso una certa preoccupazione per il rallentamento in atto dell’eurozona, evidenziando che i rischi economici oltremanica siano aumentati.
A fianco a questo, entrambi hanno evidenziato l’andamento positivo dell’economia inglese, come i primi segni di ripresa della crescita dei salari, come anche gli sviluppi positivi dell’economia statunitense.
In poche parole, quanto detto dalla BoE risulta un po’ più dovish del previsto, in quanto la coppia di falchi McCafferty e Weale hanno cambiato idea su un rialzo dei tassi.
Mentre la sterlina inglese è stata svenduta dopo la pubblicazione dei verbali della BoE, le perdite sulla valuta britannica sono state limitate e arginate grazie ai dati positivi del report sul lavoro rivisti, in riferimento al mese di Dicembre.
Il Regno Unito ha aggiunto 29.7 mila posti di lavoro a dicembre e ha portato il suo tasso di disoccupazione dal 6,0% al 5,8%.
Impressionante, vero?