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BCE: ecco il TLTRO, finanziamenti alle banche per prestiti ad aziende e famiglie

venerdì 4 luglio 2014, di Felice Di Maro

Mario Draghi ha tenuto ieri la sua conferenza stampa e ha annunciato che ci saranno 1.000 miliardi per i prestiti alle imprese e famiglie tramite le TLTRO (operazioni di rifinanziamento a lungo termine) che saranno condizionate a concedere prestiti da parte delle banche a famiglie e imprese.

L’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria e di sostenere l’erogazione di prestiti all’economia reale. Nella riunione di ieri il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,15%, allo 0,40% e al 0,10%.

Mario Draghi, Presidente della BCE, ha affermato che

le aspettative di inflazione per l’area dell’euro nel medio-lungo periodo continuano a essere saldamente ancorate in linea con il nostro obiettivo di mantenere i tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2%.

Ha spiegato poi che la combinazione di misure di politica monetaria decise il mese scorso ha già portato a un ulteriore allentamento della politica monetaria e le operazioni monetarie che si terranno nei prossimi mesi si aggiungeranno ai prestiti bancari correnti.

Per quanto riguarda i tassi di riferimento della BCE rimarranno ai livelli attuali per un periodo prolungato di tempo a causa delle prospettive per l’inflazione corrente.

Per l’analisi economica, il PIL in termini reali dell’area dell’Euro è aumentato dello 0,2% nel primo trimestre di quest’anno. Gli indicatori economici inclusi i risultati delle indagini disponibili fino a giugno segnalano un proseguimento della ripresa molto graduale nel secondo trimestre del 2014. Per quanto riguarda l’Italia L’ISTAT segnala che i consumi continuano a diminuire.

Naturalmente Draghi Guarda al futuro e comunque ha ragione quando dice che la domanda interna dovrebbe essere supportata da una serie di fattori come una ulteriore dinamicità della politica monetaria con continui miglioramenti delle condizioni di finanziamento. Vedremo. Al riguardo però i progressi compiuti nel consolidamento fiscale e le riforme strutturali, come anche gli incrementi del reddito reale disponibile avrebbero dovuto dare un contributo positivo alla crescita economica, ma al momento non è stato così.

Anche se i mercati del lavoro hanno mostrato ulteriori segnali di miglioramento la disoccupazione resta alta nella zona euro e in generale la capacità inutilizzata continua ad essere consistente. I rischi che circondano le prospettive economiche per l’area dell’euro restano al ribasso. In particolare, i rischi geopolitici, nonché gli sviluppi nelle economie di mercato emergenti e i mercati finanziari globali, potranno influenzare le condizioni economiche negative anche attraverso effetti sui prezzi dell’energia e sulla domanda mondiale di prodotti dell’area dell’euro. In sintesi, l’analisi economica della BCE indica che l’attuale basso livello di inflazione dovrebbe essere seguito da un movimento al rialzo graduale dei tassi di inflazione verso livelli più vicini al 2%. La verifica incrociata con i segnali dell’analisi monetaria secondo Draghi conferma questo quadro.

Importante è la stima rapida dell’Eurostat. L’inflazione nell’area dell’euro misurata sullo IAPC è stata dello 0,5% nel mese di giugno 2014 ed è restata invariata rispetto a maggio. Tra i principali componenti, l’inflazione nei servizi è aumentata dal 1,1% di maggio al 1,3% di giugno, mentre l’inflazione dei prezzi alimentari è scesa dal 0,1% al -0,2%. Sulla base delle informazioni attuali, come dice Draghi, l’inflazione dovrebbe rimanere a livelli bassi nei prossimi mesi, per poi aumentare gradualmente durante il 2015 e il 2016. Nel frattempo, le aspettative di inflazione per l’area dell’euro nel medio-lungo periodo continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo Bce di mantenere i tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2%.

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