Azioni Rcs: parte l’Ops di Cairo. Il confronto con Bonomi e le prossime tappe

Entra nel vivo la partita per il controllo di RCS. Oggi parte l’Ops (offerta pubblica di scambio) avanzata dal patron di La7 Urbano Cairo, il quale propone di scambiare ogni titolo RCS con 0,12 azioni della Cairo Communication, valutando 0,54 euro per azione (stando ai prezzi di Borsa dello scorso venerdì) il gruppo editoriale che pubblica tra le varie testate il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport.

L’offerta di Cairo, salvo probabili proroghe, terminerà l’8 luglio. Dal 20 giugno al 15 luglio toccherà invece all’Opa (offerta pubblica d’acquisto) di International Media Holding, cordata con a capo il numero uno di Investindustrial Andrea Bonomi, sostenuto da azionisti storici di RCS quali Mediobanca, Unipol, Diego Della Valle e Pirelli.

Azioni Rcs: offerte a confronto

Da un punto di vista puramente numerico, Cairo parte svantaggiato perché il prezzo che offre è più basso di quanto viene messo sul piatto da Bonomi & Co., ovvero 0,70 euro in contanti per ogni azione RCS.

L’offerta di scambio del presidente del Torino Calcio, tra l’altro, è stata nuovamente bocciata venerdì scorso dal consiglio di amministrazione di RCS, il quale ritiene che “il corrispettivo dell’Ops non sia congruo per i possessori di azioni”.

Giudizio negativo maturato dopo l’esame della valutazione dell’esperto indipendente Roberto Testa - che ha valutato Rcs tra 0,80 e 1,13 euro sulla base dei flussi di cassa - e di quelle di Citigroup (tra 0,93 e 1,31) e UniCredit (tra 0,86 e 1,26), advisor finanziari del cda. Il concambio proposto da Cairo risulta dunque valutare le azioni Rcs circa la metà della media aritmetica delle tre valutazioni.

Entro il 17 giugno il cda di RCS tornerà a riunirsi per esprimersi sull’Opa di Bonomi e soci. Cairo ha tempo fino a quel giorno per effettuare un rilancio (molto atteso dal mercato ma sempre smentito dall’editore di La7).

Azioni Rcs: titolo a 0,76 euro

Intanto va segnalato che il titolo RCS continua a viaggiare in Borsa a valori di gran lunga superiori anche rispetto all’Opa: dopo aver toccato 0,78 euro in mattinata, al momento il titolo si è assestato su 0,76 euro.

Azioni Rcs: i progetti di Cairo e Bonomi a confronto

Il 65% di RCS diffuso in Borsa dovrà decidere se credere a Cairo o a Bonomi&C., le cui proposte differiscono sotto molti aspetti. Dopo aver confrontato le offerte dei due contendenti, diamo un rapido sguardo agli obiettivi.

Urbano Cairo mette in campo tutta la sua esperienza per quanto riguarda la ristrutturazione di aziende in perdita. Dopo il rilancio di Giorgio Mondadori, l’imprenditore può vantare anche il risanamento di La7, riportata in pareggio operativo dopo anni molto difficili. Per RCS, il progetto di Cairo prevede:

• 140 milioni di risparmi in 3 anni puntando su sinergie con La7 e razionalizzazioni, partendo dai centri stampa e distribuzione;
• sviluppo dell’area Sport grazie a nuove iniziative (tipo il rilancio di eventi sottovalutati come il Giro d’Italia);
• lancio di nuovi prodotti in Spagna e in Italia (dove è previsto il rilancio di periodici come Oggi e Sette);
• possibile fusione tra Cairo Communication e RCS una volta verificati direttamente i conti della casa editrice.

Bonomi e soci - che sostengono il piano degli attuali vertici di RCS - puntano invece a investire ulteriori risorse nella società, oltre all’aumento di capitale da 150 milioni già annunciato, allo scopo di “consentire la creazione di uno dei principali gruppi multimediali internazionali” con un’attenzione particolare rivolta al settore News e al “mondo degli eventi sportivi, quali ad esempio il Giro d’Italia o la Milano City Marathon”.

Azioni Rcs: chi tifa Cairo e chi sostiene Bonomi

Dall’esito di questa partita dipenderanno i futuri assetti del potere italiano: da una parte c’è un imprenditore, Cairo, ben visto da Berlusconi e Confalonieri e tacciato di antirenzismo alla luce della nuova linea imposta ai talk show di La7; dall’altra una cordata secondo molti incoraggiata proprio da Renzi per fermare l’avanzata di Cairo. La sfida, comunque, resta apertissima.