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Analisi forex: scatta il buy dollaro Usa vs Rublo (che crolla), verso nuovi top storici nel 2018?
lunedì 9 aprile 2018, di
Alta tensione sul Rublo russo e sulla Borsa di Mosca quest’oggi, dopo il riaccendersi delle tensioni fra il Cremlino e gli Stati Uniti d’America che riguardano almeno tre diversi fronti. Dopo le offensive lanciate da Washington sul così detto Russiagate e sul fronte delle sanzioni, oggi è arrivato un commento di fuoco da parte del Presidente Donald Trump contro l’attacco chimico lanciato sabato su una delle ultime roccaforti della resistenza presso Damasco.
Dal punto di vista dei mercati l’insieme di questi elementi ha avuto la propria cassa di risonanza sia sull’azionario moscovita che sul mercato forex, con il rublo che a partire da questa mattina ha perso due figure sulla volatilità nei confronti del dollaro statunitense.
Dopo circa 26 mesi di mercato orso il quadro tecnico del cambio fra Dollaro Usa e Rublo russo (Usd/Rub) sembra prossimo a voler disegnare un segnale di inversione rispetto alla tendenza di fondo, seguita ormai dal gennaio del 2016, mese che vide il cambio toccare il massimo storico a 85,9563 prima di imboccare la tendenza ribassista che dopo poco più di un anno ha portato le quotazioni Usd/Rub a danzare sopra i supporti statici fra 55,80 e 56. Fra marzo e aprile il cambio ha poi espresso un trend di breve/medio termine rialzista, descritto dalla trendline che supporta i minimi crescenti del 27 febbraio e 26 marzo 2018.
Lo sprint rialzista dell’Usd/Rub conferma la figura tecnica d’inversione in costruzione dal 25 gennaio
Dal punto di vista grafico un segnale di acquisto era già rinvenibile analizzando la candela daily di venerdì 6 aprile, con la quale le quotazioni erano già andate oltre la resistenza dinamica espressa dalla trendline discendente disegnata con i top del 15 novembre 2017 e 9 febbraio 2018.
Oggi la candela rialzista disegnata sul daily chart dall’Usd/Rub non ha fatto altro che confermare quel segnale, portando i corsi del cambio prima oltre i precedenti massimi relativi del 2018 toccati il 9 febbraio a 58,7665 e poi sopra i 60. Importante sottolineare che il cambio si è lasciato alle spalle anche la media mobile a 200 sedute.
Dal punto di vista algoritmico l’RSI ha accompagnato il movimento senza segnalare nessuna divergenza. L’oscillatore ora si trova in stato di Ipervenduto. L’insieme di questi elementi richiede, per la conferma di una inversione rialzista della tendenza di fondo, un close giornaliero sopra 60 rubli e una chiusura settimanale superiore ai livelli dinamici espressi dalla linea di tendenza prima presa in considerazione.
Dal punto di vista dell’analisi candlestick il movimento di oggi non fa che rafforzare le ipotesi d’inversione rialzista basate sulla figura tecnica in costruzione dal 25 gennaio scorso. Trattasi di un doppio minimo costituito dai low intraday delle candele del 25 gennaio e 27 febbraio 2018.
I prossimi obiettivi di una strategia long su Usd/Rub
Se il cambio dovesse confermare la white candle disegnata oggi i successivi obiettivi di breve/medio termine possono essere individuati utilizzando l’estensione rialzista del doppio minimo prima richiamato.
Una strategia che punti a finalizzare questa figura potrebbe essere implementate con ingressi fra 58,776 e 59,90 con stop loss sotto quota 57. Gli obiettivi ottenuti sono due: uno intermedio a 61 e il secondo finale a 62 rubli.
Se le intuizioni rialziste sul cambio dovessero rivelarsi corrette, in un’ottica di medio/lungo periodo l’Usd/Rub non dovrebbe trovare particolari difficoltà a riproporre un attacco alle resistenze posizionate a 67-67,1.
Analisi di lungo periodo
Fin qui l’analisi di medio periodo condotta su timeframe giornaliero. Allargando l’orizzonte d’analisi e aumentando la scala d’analisi di può notare che gli spazi al rialzo che si aprirebbero per l’Usd/Rub sarebbero effettivamente molto ampi.
Guardando al grafico settimanale qui sopra si può notare che dal minimo del 23 ottobre 2015, il cambio Usd/Rub ha impiegato circa 4 mesi prima di giungere al suo massimo storico toccato il 21 gennaio 2016 a 85,95. All’epoca la strada percorsa espressa in termini percentuali era stata di 46,44 punti.
Attualizzando, rispetto al minimo del 2 marzo scorso lo sforzo richiesto alla coppia di valute è maggiore, circa il 54,7%. Se tutto dovesse andare come due anni fa entro la fine dell’estate potremmo rivedere l’Usd/Rub poco sotto quota 90.


