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Cassa integrazione: definiti i criteri di concessione della Cigo
mercoledì 18 maggio 2016, di
Il Ministero del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito web il decreto n.95442 del 15 aprile 2016 che indica i criteri per esaminare le domande di concessione della cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo).
Tale decreto viene emesso in attuazione del D.lgs. n.148/2015 contenente le “disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della L. n.183/2014” che prevede la definizione dei criteri suddetti da parte del Ministero del Lavoro attraverso un decreto ministeriale.
Che cos’è la cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo)?
La cassa integrazione ordinaria, detta anche Cigo, è una prestazione economica erogata dall’Inps a titolo di ammortizzatore sociale che viene riconosciuta a quei lavoratori interessati da una sospensione o una riduzione dell’attività lavorativa della propria azienda.
Cassa integrazione guadagni: quando viene concessa?
Come indicato dal Ministero, la cassa integrazione guadagni ordinaria viene erogata dalla sede territoriale competente dell’Inps a partire dal 1 gennaio 2016 in due ipotesi:
- situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali;
- situazioni temporanee di mercato.
Cassa integrazione guadagni: esame delle domande
Il decreto richiede che le imprese forniscano ai fini della concessione della Cigo una relazione tecnica dettagliata delle ragioni che hanno determinato la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
Per questo motivo il Ministero individua le singole ipotesi che integrano le causali di intervento della CIGO:
- mancanza di lavoro o di commesse e crisi di mercato;
- fine cantiere, fine lavoro, fine fase lavorativa, perizia di variante e suppletiva al progetto;
- mancanza di materie prime o componenti;
- eventi meteo;
- sciopero di un reparto o di altra impresa;
- incendi, alluvioni, sisma, crolli, mancanza di energia elettrica - impraticabilità dei locali, anche per ordine di pubblica autorità - sospensione o riduzione dell’attività per ordine di pubblica autorità per cause non imputabili all’impresa o ai lavoratori;
- guasti ai macchinari - manutenzione straordinaria.
Al momento il decreto non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.