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Agenda macro 21 febbraio: attese stabili per l’inflazione di Germania, Francia e Italia
giovedì 21 febbraio 2019, di
Come si vede dal nostro calendario economico, l’agenda macro di oggi sarà ricca di appuntamenti, soprattutto per quanto riguarda l’Eurozona.
Le rilevazioni partiranno alle 8:00, quando verranno rese note le letture sul CPI di gennaio (finale) per la Germania. Gli analisti censiti da Bloomberg si attendono un dato in linea con la precedente rilevazione sia su base mensile, a -0,8%, che su base annuale, in cui l’inflazione dovrebbe attestarsi all’1,4%.
CPI Germania armonizzato UE. Fonte: Bloomberg
Gli operatori saranno però focalizzati sulla rilevazione armonizzata UE, stimata al -1% su base mensile e all’1,7% su base annuale. Entrambe le previsioni sono in linea con il dato di dicembre 2018.
Il tasso di inflazione tedesco ha subito un crollo verticale da ottobre 2018, fino ad arrivare ai minimi da aprile dello scorso anno, al di sotto della soglia obiettivo del 2% fissata dalla BCE.
Attese stabili rispetto a dicembre 2018 anche per il CPI francese di gennaio (finale): su base mensile l’inflazione d’Oltralpe è attesa al -0,5%, mentre il dato annualizzato dovrebbe risultare stabile all,1,2%.
Fronte dati armonizzati, anche qui le aspettative sono stabili se confrontate a dicembre 2018: al -0,6% su base mensile e all’1,4% a/a.
Anche l’Italia affronterà la prova dell’inflazione. Per gennaio, il CPI (finale) armonizzato, è previsto fermo allo 0,9%.
Queste stime evidenziano come le pressioni deflazionistiche sul Vecchio continente potrebbero frenare, trovando in qualche modo un “punto di equilibrio”. Il problema del rallentamento economico europeo resta però pressante: a questo proposito, oggi gli investitori cercheranno di comprendere indizi sulle prossime mosse di politica monetaria della BCE alla pubblicazione delle minutes.
Durante la mattinata, IHS Markit renderà note le letture sugli indici PMI composito, manifatturiero e dei servizi di Germania ed Eurozona di febbraio (preliminari). Particolare attenzione a quanto emergerà dai dati compositi.
Per la Germania, questo indicatore dovrebbe registrare una contrazione a 52 punti rispetto ai 52,1 punti dello scorso mese.
IHS Markit PMI della Germania. Fonte: Bloomberg
Durante il 2018, questo indice ha raggiunto i minimi dal dicembre 2014 per poi tentare una timida ripresa lo scorso gennaio. Pur restando sopra la soglia critica dei 50 punti, l’indice segnala un costante peggioramento del comparto manifatturiero tedesco.
Per Eurozona, gli esperti censiti da Bloomberg sono più ottimisti: il dato composito dovrebbe infatti segnare a febbraio una timida ripresa a 51,1 punti contro i 51 di gennaio 2019.
Usa: IHS Markit PMI e sussidi di disoccupazione sotto la lente
La carrellata di PMI di IHS Markit si concluderà con le rilevazioni di febbraio (preliminari) per gli Stati Uniti. Gli analisti censiti da Bloomberg si attendono un PMI dei servizi Usa in progresso da 54,2 a 54,3 punti, mentre quello manifatturiero si troverà a fare i conti con i 54,9 punti segnati a dicembre 2018.
La giornata si concluderà con le letture sulle richieste dei sussidi di disoccupazione dal 16 febbraio 2019: gli analisti censiti da Bloomberg si attendono un dato in diminuzione a 228 mila unità, rispetto alle precedenti 239 mila.
Stime in aumento per le richieste continue della disoccupazione relative alla settimana del 9 febbraio. Le attese sono per un dato a 1.743 mila unità sulla precedente rilevazione di 1.773 mila unità.

