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Venezuela, Juan Guaidó critica l’Italia che non lo riconosce presidente

venerdì 1 febbraio 2019, di Mario D’Angelo

Juan Guaidó, presidente ad interim del Venezuela, lancia un appello all’Italia sperando che questa “faccia la cosa giusta”. In un’intervista esclusiva al Tg2, Guaidó ha attaccato la posizione del governo giallo-verde, che non ha accettato il compromesso UE sulla sua presidenza.

Le ultime settimane hanno visto il paese sudamericano scosso da proteste contro il presidente Nicolas Maduro. L’opposizione denuncia decine di morti fra i manifestanti.

La critica di Guaidó all’Italia

Guaidó, nel criticare la scelta italiana, ha usato una parola molto cara alla componente pentastellata dell’esecutivo: ’cambiamento’. L’autoproclamato presidente ha detto di aspettarsi “molto dall’Italia” e si è detto sicuro che “sceglierà di stare dalla parte della gente che chiede il cambiamento” assicurando comunque “rispetto per il dibattito in corso”.

Il 23 gennaio Juan Guaidó, sull’onda delle proteste che ancora sconquassano il Venezuela, ha sfidato il capo di Stato Nicolas Maduro, ricevendo l’approvazione degli USA in primis, e poi di altri Paesi come Francia e Germania. Russia e Cina hanno riconfermato invece il loro sostegno a Maduro.

Il governo italiano ha fatto sapere la propria posizione con le parole del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, che ha dichiarato a TV2000:

“L’Italia non riconosce Guaidó perché siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite”.

E proprio a Di Stefano si è rivolto Guaidó, consigliando al sottosegretario di “informarsi”.

“In Venezuela oggi non c’è il rischio di una seconda Libia, perché il 90% dei venezuelani vuole il cambiamento”,

ha detto il leader dell’opposizione venezuelana.

Giovedì l’Italia è stata l’unica delle 28 nazioni dell’Unione a non accettare il compromesso implicito sulla presidenza ad interim di Guaidó. Un riconoscimento formale è avvenuto da parte dell’UE attraverso una votazione al Parlamento Europeo, che ha visto l’astensione di una buona parte dei membri italiani. Ed è anche a loro che parla Guaidó:

“Non hanno sostenuto la risoluzione del Parlamento. Denota un po’ di scarsa conoscenza di quello che succede da noi. L’Italia può fare molto per il mio Paese. La vostra è una comunità ricca in cultura e talento che ha portato molti investimenti e sviluppo in Venezuela e spero che continui a farlo”.

La reazione di Di Maio all’intervista di Guaidó

Pronta la risposta del vicepremier Luigi Di Maio:

“Il cambiamento lo decidono i venezuelani: noi siamo dalla parte della pace e della democrazia quindi dobbiamo creare i presupposti per favorire nuove elezioni. Visto che siamo già stati scottati dalle ingerenze in altri Stati, non vogliamo arrivare al punto di riconoscere soggetti che non sono stati votati. Per questo non riconosciamo neppure Maduro”

Sulla posizione italiana in merito alle vicende del Venezuela si è espresso anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani:

“Ho appena annunciato a Juan Guaidó che il Parlamento lo riconosce come presidente ad interim del Venezuela. Spiace che Movimento 5 Stelle Europa, Lega e molti del Pd si siano astenuti, senza schierarsi contro la dittatura di Nicolas Maduro”.

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