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Terremoto Centro Italia: danni totali per 23,5 miliardi. Ricostruisce tutto l’Europa?
mercoledì 15 febbraio 2017, di
Terremoto Centro Italia, il totale dei danni ammonta a 23,5 miliardi di euro.
Questo è quanto emerge dal fascicolo consegnato dal Dipartimento della Protezione Civile a Bruxelles, dove viene aggiornata la stima dei danni relativi alla sequenza sismica del terremoto Centro Italia dal 24 agosto 2016 fino al 18 gennaio 2017.
Il totale dei danni che il terremoto Centro Italia avrebbe causato nelle regioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo sarebbe quindi di 23 miliardi e 530 milioni di euro. La cifra in questione si riferisce al computo totale sia dei danni strutturali che delle spese per affrontare l’emergenza.
La speranza naturalmente è che questo fascicolo relativo ai danni causato dal terremoto del Centro Italia sia definitivo, senza che occorra nuovamente aggiornarlo a causa di nuovi eventi sismici nella zona.
Con l’invio del fascicolo finale a Bruxelles da parte della Protezione Civile, resta da capire ora quando i fondi necessari per iniziare a ricostruire verranno stanziati e se, soprattutto, la Commissione Europea confermerà la propria intenzione di coprire nella sua interezza i 23,5 miliardi di euro necessari.
Terremoto Centro Italia: danni per oltre 23 miliardi
Il Dipartimento della Protezione Civile ha inviato a Bruxelles il fascicolo definitivo sui danni del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, aggiornandolo all’ultima scossa del 18 gennaio scorso.
La stima dei danni è di 23 miliardi e 530 milioni di euro, somma totale dei danni strutturali provocati dalla sequenza sismica e dei costi per fronteggiare le ripetute emergenze che malauguratamente si sono susseguite negli ultimi mesi.
Per danni strutturali si intendono tutti quelli occorsi agli edifici privati, a quelli pubblici, ai raccolti, alle imprese, alle industrie e alle reti di distribuzione.
Per i costi dell’emergenza invece ci si riferisce a tutte quelle voci riguardanti i soccorsi, gli alloggi provvisori oltre che alla messa in sicurezza di infrastrutture e strade.
Del totale dei 23,5 miliardi, i danni riguardanti agli edifici privati ammontano a 12,9 miliardi, mentre per quelli pubblici la cifra è di 1,1 miliardi. Per quanto riguarda il patrimonio culturale, la stima parla di danni per 2,5 miliardi.
Rispetto al primo dossier quindi presentato dalla Protezione Civile a Bruxelles, per il periodo relativo fino al 26 ottobre che stimava in 16,47 miliardi i danni, il computo totale per il terremoto del Centro Italia si è aggravato di ulteriori 7 miliardi dopo le scosse più recenti.
Terremoto Centro Italia: Bruxelles ricostruirà tutto?
La vasta zona compresa tra le regioni del Lazio, delle Marche, dell’Abruzzo e dell’Umbria, è stata letteralmente sconvolta e distrutta dall’incredibile sequenza sismica iniziata la mattina del 24 agosto. Tragici eventi che hanno lasciato sotto le macerie più di 300 morti.
Una stima complessiva del computo dei danni quindi resa più difficile dal susseguirsi delle scosse, che periodicamente costringevano i tecnici della Protezione Civile a dover tristemente aggiornare il totale.
Adesso la cifra definitiva c’è ed è di 23,5 miliardi di euro. Questa è la somma necessaria per ricostruire le zone devastate dal terremoto. L’Italia quindi ha presentato il suo dossier a Bruxelles che adesso dovrà valutarlo.
Per chi si chiedesse che fine hanno fatto i soldi destinati ai terremotati fin qui stanziati e raccolti, al momento ci sono quasi 300 milioni di euro a disposizione per fronteggiare questo primo momento.
Di questi 300 milioni, 30 provengono dal Fondo di solidarietà dell’Unione Europea che ha elargito il massimo dell’anticipo consentito. Bisognerà vedere se ora Bruxelles darà seguito alle promesse fatte in tema di ricostruzione.
A fine novembre infatti il Commissario europeo alle Politiche regionali Corina Cretu aveva proposto che l’Unione Europea si facesse carico totalmente della ricostruzione del Centro Italia. Per fare questo c’è bisogno che il regolamento relativo alle politiche di coesione per il periodo 2014-2020 venga modificato.
Ora che il fascicolo finale della Protezione Civile è arrivato a Bruxelles, la speranza di tutti è che i buoni propositi dichiarati da parte dell’Europa si trasformino in atti concreti.