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La strategia di portafoglio consigliata per la seconda metà del 2017

martedì 18 luglio 2017, di C. G.

Le nuove previsioni economico-finanziarie di Nordea, relative alla seconda metà dell’anno, impongono di continuare a fare affidamento sui Treasury statunitensi e sulle riserve di liquidità.

È stato Witold Bahrke, senior macro strategist di Nordea Asset Management, a formulare nuove e più aggiornate stime su ciò che accadrà nei prossimi 6 mesi, dall’azionario fino all’obbligazionario.

Minor slancio economico, cambiamenti di politica monetaria, nuove sfide per l’azionario: questi ed altri elementi hanno portato Bahrke a sottolineare la necessità di non abbandonare ancora il porto sicuro dei Treasury statunitensi e a fare affidamento sulle riserve di liquidità nella seconda metà dell’anno.

Cina, Europa e USA: le previsioni di Nordea

Minor slancio globale e aspettative reflazionistiche in flessione: saranno questi i due motivi ricorrenti che potremo osservare nell’ultima parte del 2017. A pesare saranno in particolar modo il rallentamento della Cina e le nuove politiche monetarie della sua Banca Centrale.

In Europa, secondo le nuove previsioni di Nordea, l’atteggiamento più accomodante della BCE sarà accompagnato da un ritmo di crescita praticamente invariato rispetto all’attuale.

Gli Stati Uniti, invece, non saranno in grado di dar vita ad alcuno slancio economico a causa di redditi disponibili reali non ancora in grado di dare manforte ai consumi. Nota dolente anche gli investimenti che al contrario di quanto previsto in seguito all’elezione di Trump non sono ancora decollati. Il motivo? La crescente disillusione nei confronti della credibilità del presidente.

La politica monetaria delle banche centrali

Cosa aspettarci dalle banche centrali? Bahrke ha ribadito come sia la Fed di Janet Yellen che la BCE di Mario Draghi siano pronte ad una stretta che tuttavia non sembra spaventare particolarmente l’obbligazionario: i tassi sui bond sono ancora relativamente bassi e, al netto delle recenti oscillazioni, i Treasury USA a 10 anni sono in flessione dall’inizio del 2017.

Lo strategist di Nordea ha fatto notare come in quasi tutti i mercati obbligazionari la curva del tasso di interesse si sia appiattita, cosa che in genere è sintomatica di minori aspettative inflazionistiche e di un outlook economico debole. Tutto ciò rappresenta un’evidente contraddizione rispetto ai proclami delle banche centrali.

I Treasury USA in focus

Con esplicito riferimento al decennale statunitense l’analista ha segnalato un incremento del rendimento dal 2,14% al 2,39% in sole due settimane. Siamo ancora lontani, comunque, dal 2,62% dello scorso marzo e la vendita dei Treasury USA non sembra essere ancora giustificata dai fondamentali. Il porto dei titoli di stato rimane sicuro, almeno per ora.

Le previsioni sul mercato azionario

Come già accennato, e secondo le aggiornate previsioni di Nordea, il mercato azionario dovrà affrontare tre sfide nella seconda metà dell’anno: maggiori pressioni sui ricavi societari, più evidenti ansie da prestazione e una vera e propria dieta monetaria.

A pesare sul settore saranno innanzitutto il picco reflazionistico del secondo semestre e l’incapacità delle materie prime di mostrarsi di nuovo forti. Questi due elementi influiranno negativamente sui bilanci aziendali e potrebbero anche determinare revisioni al ribasso sugli utili oltre che delusioni e conseguenti pressioni di vendita sui titoli.

Per lo strategist di Nordea il mercato ha delle aspettative piuttosto alte sulla crescita delle aziende e, a causa di Trump e della Cina, le probabilità che queste saranno deluse continuano a mostrarsi reali ed elevate.

Infine, il mercato azionario si troverà a dover fronteggiare una volatilità più accentuata anche dalle decisioni delle banche centrali tra cui la Fed, prossima ad una revisione del proprio patrimonio.

Cosa fare secondo Nordea

In virtù delle sue aggiornate previsioni sulla seconda metà del 2017, Bahrke ha consigliato di mantenere nel proprio portafogli riserve di liquidità, tramite l’investimento in obbligazioni di breve durata ad esempio.

Se nella prima metà del 2017 l’azionario ha portato a casa ottime performance in virtù di un dollaro debole e di politiche monetarie accomodanti, nella seconda parte dell’anno tali condizioni potrebbero venire meno determinando un generalizzato sell-off. La soluzione? Tenere in portafoglio i titoli più liquidi.

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