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Smartphone in classe, sì di Valeria Fedeli: il MIUR prepara il decreto

giovedì 27 luglio 2017, di Simone Micocci

Il MIUR ha deciso: l’uso dello smartphone sarà consentito anche in aula.

Sta per chiudersi uno dei dibattiti più accesi che ha coinvolto insegnanti, genitori e istituzioni negli ultimi anni, quello sull’uso del telefonino in classe.

Fin dal suo insediamento negli uffici di viale Trastevere Valeria Fedeli si disse disposta a valutare questa possibilità e a quanto pare è finalmente giunta ad una conclusione. Tra le modifiche presentate dalla Fedeli al piano di innovazione PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) infatti c’è anche quella che regolarizza l’uso dei tablet e degli smartphone nelle scuole.

I dettagli di questa novità non sono stati ancora svelati, visto che la Ministra dell’Istruzione ha affidato ad un gruppo di esperti del MIUR il compito di preparare un decreto ad hoc contenente le istruzioni per far sì che i cellulari vengano utilizzati esclusivamente a fini didattici.

Naturalmente gli studenti non saranno liberi di utilizzare il cellulare come meglio credono, ma potranno farlo solamente se espressamente richiesto dall’insegnante.

Uso del cellulare in classe già dall’a.s. 2017-2018?

Molto probabilmente l’uso del cellulare in classe sarà possibile già dall’anno scolastico 2017-2018. La stessa Valeria Fedeli, infatti, ha annunciato di voler introdurre questa novità in tempi brevi e per questo il gruppo di esperti da lei incaricato si metterà a lavoro già dal prossimo 15 settembre.

Questi avranno 45 giorni di tempo per approvare delle linee guida “chiare” ed “efficaci” che saranno inviate alle scuole per informare gli insegnanti su come utilizzare gli smartphone per il miglioramento della didattica.

Per prima cosa però il MIUR dovrà cancellare la circolare del 2007 a firma dell’allora Ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, con la quale l’uso del cellulare in classe veniva assolutamente vietato.

Ma si trattava di altri tempi e nel frattempo gli smartphone sono diventati talmente avanzati dal punto di vista delle funzioni che se utilizzati nella maniera corretta possono essere molto utili nel corso delle lezioni.

Cellulare in classe solo per motivi didattici

Nel decreto su cui presto lavoreranno gli esperti del MIUR verrà spiegato agli insegnanti come e quando utilizzare cellulari e smartphone durante la lezione ma probabilmente saranno previsti anche dei divieti molto severi, così da limitare l’uso dei cellulari per scopi personali.

Perché è vero che il “cellulare e altri dispositivi elettronici rappresentano un elemento sia per chi lo usa che per i compagni” (come scriveva Fioroni nella storica circolare) ma allo stesso tempo non si può nascondere che questi se utilizzati sotto l’attenta visione degli insegnanti sono uno strumento in più per rendere le lezioni più interessanti, in linea con gli obiettivi fissati dal PNSD.

D’altronde anche nella precedente gestione Giannini si era paventata la possibilità di eliminare il divieto del cellulare in classe, come dichiarato dall’allora sottosegretario (nel frattempo passato al Ministero della Salute) Davide Faraone:

“Vogliamo garantire la possibilità di scegliere l’uso dello smartphone per finalità didattiche. La libertà di scelta deve essere garantita alle singole scuole, che in autonomia sceglieranno”.

Quasi un anno dopo, e con un Ministro differente, la svolta è arrivata: il cellulare ritorna in classe, vedremo se come alleato o come nemico degli insegnanti.

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