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Sciopero insegnanti e personale ATA: venerdì 10 novembre scuole chiuse?
martedì 7 novembre 2017, di
Sciopero della scuola: venerdì 10 novembre insegnanti e personale ATA incrociano le braccia per protestare contro alcune decisioni prese dal MIUR in questi mesi.
Ma non sarà solamente il comparto scuola a fermarsi poiché, come indicato da Cobas, Unicobas e USB (i sindacati che hanno indetto la protesta), lo sciopero è generale e comprende tutte le “categorie e comparti pubblici e privati”. Lo sciopero quindi riguarda la scuola così come la sanità, mentre i tutte le grandi città d’Italia sono attesi disagi sulla circolazione dei mezzi pubblici.
Essendo stato proclamato da tre importanti sindacati, la partecipazione allo sciopero generale di venerdì potrebbe essere elevata. Per questo motivo l’apertura delle scuole è a rischio, visto che la maggior parte degli insegnanti e del personale ATA riunirà per chiedere la cancellazione della Buona Scuola, la legge 107/2015 approvata dal Governo Renzi.
Una legge che Di Maio - candidato premier alle prossime elezioni per il M5S - ha promesso di eliminare nel caso in cui dovesse raggiungere Palazzo Chigi, mentre Renzi continua a difenderla ricordando il consistente piano assunzione da lui attuato in questi anni.
Sciopero che riguarderà da vicino anche i dipendenti pubblici, vista la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto. Un rinnovo che dopo 10 anni di blocco contrattuale prevede un “elemosina di 50 euro mensili”, come dichiarato dal portavoce nazionale Cobas Piero Bernocchi.
Gli insegnanti come la pensano a proposito? Ne sapremo di più il prossimo 10 novembre, quando gli insegnanti - e il personale ATA - decideranno se unirsi al coro di protesta dei sindacati.
Sciopero della Scuola, venerdì 10 novembre: come comportarsi?
A tal proposito ricordiamo che gli insegnanti che aderiscono allo sciopero non hanno l’obbligo di informare gli alunni né il Dirigente Scolastico; basterà non presentarsi a scuola nel giorno delle lezioni. Chi aderisce allo sciopero comunque non riceverà alcuna retribuzione per il giorno di assenza, nonostante sia considerato a tutti gli effetti in servizio.
Il Dirigente Scolastico ha comunque la possibilità di chiedere al lavoratore se ha intenzione di aderire allo sciopero; l’insegnante - o il personale ATA - non è obbligato a rispondere, ma una volta comunicata l’adesione non avrà più diritto di essere considerato in servizio, neppure nel caso in cui alla fine decidesse di non scioperare.
Le motivazioni dello sciopero della scuola
I sindacati che hanno proclamato il primo sciopero della scuola per l’a.s. 2017-2018 ne hanno elencato le motivazioni in un comunicato congiunto. Qui si legge che lo sciopero è generale (non riguarda quindi solamente il personale della scuola) e durerà per tutta la giornata.
Uno sciopero utile per protestare contro le politiche economiche e sociali messe in atto non solo dal Governo italiano, ma anche dall’Unione Europea. Nel dettaglio, tra i diritti che i sindacati rivendicano per i lavoratori ci sono:
- giusto salario;
- un vero rinnovo del contratto che possa servire per il rilancio della “buona occupazione” e per la “cancellazione della precarietà di ogni forma di sfruttamento”;
- eliminazione della Legge sulla Buona Scuola;
- miglioramento della Scuola e della Sanità pubblica;
- mettere fine alla deriva autoritaria e repressiva messa in atto dal Governo;
- difesa del diritto di sciopero e il conseguente ritiro di ogni normativa “che ne mini e riduca l’efficacia”.
Queste le motivazioni di uno sciopero che mette a rischio il corretto svolgimento dei principali servizi, dai trasporti alla scuola. Segnatevi questa data sul calendario, perché si preannunciano molti disagi.