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Sciopero per giusto compenso: avvocati in piazza a maggio

mercoledì 12 aprile 2017, di Vittorio Proietti

Avvocati, architetti e ingegneri scenderanno in piazza a maggio per uno sciopero i cui obiettivi saranno il giusto compenso, una maggiore equità per gli onorari, una reale equità fiscale per la formazione qualificata di alto livello.

Lo sciopero previsto per il 13 maggio non è l’unica manifestazione per i diritti dei professionisti con la toga, dato che parcelle e contributi alla Cassa Forense sono già stati oggetto delle dimostrazioni di piazza per gli avvocati italiani.

Ad essere richiesta è l’introduzione di una legge sul giusto ed equo compenso, che valuti correttamente la qualità delle prestazioni e riporti l’equilibrio nel mercato, visto che la Sentenza della Corte di Giustizia Europea ha definitivamente abrogato i minimi inderogabili nelle parcelle.

Vediamo quali sono le ragioni di avvocati, architetti ed ingegneri e soprattutto cosa si spera di ottenere con l’introduzione di una legge sul giusto compenso.

Le tariffe minime degli avvocati secondo l’Europa

Lo sciopero degli avvocati e professionisti italiani è l’esito di una battaglia condivisa anche da architetti e ingegneri, quindi di tutte le categorie che percepiscono parcelle e fatture, con un tariffario più o meno dettato dalla concorrenza.

Il problema ha avuto origine con il recepimento della Sentenza c-532/2015 della Corte di Giustizia Europea, che ha abolito il tariffario minimo per le prestazioni professionali, gettando le categorie citate in un abisso di proposte al ribasso in un mercato sempre più saturo.

Gli avvocati chiedono di preservare la concorrenza, soprattutto considerando che le fasce di reddito dei professionisti sono sempre più ristrette e un tabellario di minimi permetterebbe di percepire un equo e giusto compenso.

Sciopero per equo compenso e libera concorrenza

Un disegno di legge sull’equo compenso per avvocati e professionisti era stato annunciato dal Ministro Orlando già nei precedenti mesi, in quanto il CNF ha da tempo espresso il suo riserbo sull’annullamento del tariffario minimo da parte dell’UE.

La riduzione dei prezzi delle parcelle si è accompagnata anche ad altre vessazioni sull’Ordine degli Avvocati e sui professionisti, come l’anticipo delle spese da parte dell’avvocato, oppure la facoltà del cliente di modificare le condizioni del contratto e rescinderlo senza un giusto preavviso (si legga questo articolo di approfondimento).

Lo sciopero di maggio vedrà non soltanto gli avvocati, infatti, ma anche architetti e ingegneri, colpiti allo stesso modo dall’abrogazione dei minimi negli onorari sancita dalla Sentenza Europea.

I professionisti promettono una manifestazione unificata, fiduciosi che l’iniziativa parlamentare possa ripristinare l’equilibrio nel mercato, senza che ne risenta la qualità delle prestazioni per via di una sempre più aggressiva concorrenza.

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