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Pensioni dei parlamentari: chi è contro la proposta del M5S?

martedì 28 febbraio 2017, di Alessandro Cipolla

Pensioni dei parlamentari: all’indomani della proposta di riforma presentata dal Movimento 5 Stelle, subito si levano voci contrarie al rivedere l’attuale sistema pensionistico dei nostri deputati e senatori.

Non sono passate neanche ventiquattro ore dalla conferenza stampa nella quale gli esponenti del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Laura Bottici, hanno presentato il loro testo per riformare le pensioni dei parlamentari che c’è già chi fa scudo sul sistema vigente.

A dichiararsi immediatamente contrario alla proposta del Movimento 5 Stelle di equiparare le pensioni dei parlamentari a quelle degli altri lavoratori è stato Fabrizio Cicchitto, deputato di Area Popolare-Ncd.

Una condanna alla riforma netta quella da parte di Cicchitto, che fa capire fin da subito come non sarà facile per il Movimento 5 Stelle riuscire a portare a termine questa battaglia sulle pensioni dei parlamentari.

Pensioni dei parlamentari: Cicchitto contro il M5S

Nella mattinata di lunedì 27 febbraio i deputati del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro, assieme alla senatrice pentastellata Laura Bottici, hanno presentato una proposta di riforma delle pensioni dei parlamentari.

In sostanza, i grillini chiedono che i contributi dei parlamentari italiani vengano versati agli enti previdenziali pubblici e non al Fondo pensioni di Camera e Senato. Un cambiamento questo che secondo i pentastellati renderebbe le pensioni dei parlamentari più giuste e simili a quelle dei normali lavoratori.

Dopo la riforma del 2012 che si basava sulla volontà di eliminare gli odiosi vitalizi, attualmente un parlamentare va in pensione a 65 anni se ha preso parte ad una legislatura che sia durata almeno 4 anni e 6 mesi, oppure a 60 anni se invece è stato in carica per almeno 5 anni.

Se l’attuale legislatura dovesse arrivare almeno fino al prossimo 15 settembre, allora scatterebbe il diritto alla pensione per il 60% degli attuali parlamentari, tutti quelli che sono alla loro prima esperienza alla Camera o al Senato.

In difesa dell’attuale sistema pensionistico dei parlamentari si è subito schierato Fabrizio Cicchitto, deputato ex Forza Italia attualmente tra le fila di Area Popolare-Ncd.

Il M5S deve capire l’importanza dell’attività parlamentare e, se anche alcuni privilegi vanno aboliti, non vedo perché si debbano togliere le pensioni ai parlamentari. Basta con queste invettive anti-casta, il Movimento 5 stelle se ne faccia una ragione.

In teoria Cicchitto parla più in difesa dei propri colleghi che di se stesso, visto che all’età di 76 anni ha già maturato una più che dignitosa pensione essendo entrato in parlamento tra le fila del Partito Socialista per la prima volta nel lontano 1976.

Quello che probabilmente sfugge però all’ex Forza Italia, è che la proposta del Movimento 5 Stelle non vuole togliere la pensione per i parlamentari, non credo che questo sia possibile, ma soltanto cercare di equipararla a quella dei normali lavoratori.

La battaglia del Movimento 5 Stelle

Sul tema delle pensioni dei parlamentari, Luigi Di Maio ha promesso che il Movimento 5 Stelle darà battaglia. Le parole di Fabrizio Cicchitto però fanno intendere che per molti al momento questa riforma non sembrerebbe essere una priorità.

Paradossalmente un alleato insperato il Movimento lo potrebbe trovare nel nemico numero uno, ovvero Matteo Renzi. Anche l’ex premier infatti è da sempre contrario ad alcuni privilegi riservati ai nostri parlamentari, non solo in tema di pensioni.

Il problema di Renzi è che, fanno notare con un velo di ironia i grillini, finora si sia limitato solo alle parole, con diverse proposte di riforma che sono state depositate in parlamento che non sono mai state calendarizzate dal suo governo.

Per i 5 Stelle quindi non si tratterebbe di un alleato affidabile per questa battaglia, anche se questo Renzi attualmente alle prese con la campagna per le primarie del Pd e fuori dal parlamento, potrebbe spingere i suoi a cercare di dare un segnale forte al suo elettorato.

Al momento quindi il Movimento 5 Stelle è solo in questa sorta di crociata per una riforma delle pensioni dei parlamentari, ma non è detto che in un futuro anche prossimo i pentastellati possano trovare sostegno da parte dai renziani, ma anche qui dalle parole c’è la necessità di passare ai fatti.

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