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Pensioni dei parlamentari, la proposta dei 5 Stelle: “Stop ai privilegi”
lunedì 27 febbraio 2017, di
Pensioni dei parlamentari: il Movimento 5 Stelle in una conferenza stampa presenta la propria proposta per abolire definitivamente quelli che vengono definiti dei “vitalizi” mascherati, che scatterebbero per l’attuale legislatura a metà settembre.
Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Laura Bottici del Movimento 5 Stelle tornano alla carica per riformare il trattamento pensionistico dei parlamentari, puntando ad una delibera sul tema da parte degli uffici di presidenza di Camera e Senato.
Se questo iter fosse accettato, allora si potrebbe arrivare ad una riforma delle pensioni dei parlamentari per equipararle a quelle degli altri lavoratori in tempi molto brevi, senza il bisogno di una nuova legge che poi debba essere votata e rimpallata dalla Camera e dal Senato.
Il Movimento 5 Stelle lancia quindi la sfida sulle pensioni dei parlamentari, un tema che sembrerebbe essere caro anche a Matteo Renzi ma che finora, nonostante la riforma del 2012, è rimasto sostanzialmente impantanato tra le stanze parlamentari.
La riforma delle pensioni ai parlamentari
Il Movimento 5 Stelle prosegue la propria battaglia per equiparare le pensioni dei parlamentari a quelle degli altri lavoratori. In una conferenza stampa, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Laura Bottici, hanno presentato la proposta dei pentastellati.
Nel 2012 una legge abolì gli odiosi vitalizi per i politici. Al loro posto fu creata una pensione contributiva: ogni mese i parlamentari versano circa l’8,8% del proprio stipendio lordo, che si unisce ai contributi dati dal Fondo pensioni di Camera e Senato.
Ogni parlamentare quindi che è rimasto in carica in una legislatura per almeno 4 anni e 6 mesi, avrà diritto alla pensione al compimento dei 65 anni di età. Se invece il politico è stato in carica per più di 5 anni, quindi due legislature, la pensione scatterà a 60 anni.
Essendo questa legislatura entrata in vigore il 15 marzo 2013, i 4 anni e 6 mesi scatterebbero quindi il 15 settembre 2017. Se entro quella data non si andasse a votare, cosa molto difficile dopo il naufragio dell’election day a giugno, scatterà il diritto alla pensione per circa il 60% degli attuali parlamentari, tutti quelli che sono alla loro prima esperienza.
Secondo il Movimento 5 Stelle questo è un privilegio medievale, con la volontà di far sì che i contributi dei parlamentari vengano versati agli enti previdenziali pubblici invece che al Fondo pensioni di Camera e Senato. Un sistema questo che renderebbe le pensioni per i pentastellati più giuste e vicine a quelle dei normali lavoratori.
Di Maio: “Stop ai privilegi”
Il Movimento 5 Stelle ha quindi le idee chiare su come riformare le pensioni dei parlamentari. Non solo, secondo Luigi Di Maio tutto questo potrebbe arrivare anche in tempi molto brevi con una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato.
A tale scopo, durante la conferenza stampa i tre parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno anche letto l’elenco dei loro colleghi degli altri partiti facenti parte degli uffici di presidenza di Camera e Senato.
Questo per far si che anche i loro elettori possano esercitare una pressione pacifica e legittima allo scopo di accelerare sul cambiamento.
Domani andremo dalla presidente della camera Laura Boldrini e dal presidente del Senato Pietro Grasso e chiederemo di convocare un ufficio di presidenza ad hoc per abolire questo privilegio. Se ciò non avverrà, ci torneremo ogni giorno con un pensionato di questo paese e gli diremo di chiedere che questo odioso privilegio abbia fine.
Non è mancato poi durante la conferenza stampa un accenno polemico rivolto al Matteo Renzi. Tempo fa, il deputato Matteo Richetti del Pd presentò una proposta di legge dal contenuto simile al testo dei 5 Stelle.
Purtroppo però che secondo Fraccaro questa legge non è mai stata votata, essendo rimasta nel cassetto negli ultimi due anni, invitando poi tutto il Pd ad appoggiare ora la loro proposta. Sulla stessa linea d’onda anche Di Maio, che ha parlato di solita strategia renziana nel vendere fumo.
Staremo a vedere quindi come si evolverà questa vicenda sulle pensioni dei parlamentari, con il Movimento 5 Stelle che promette battaglia per far si che questo argomento non torni nuovamente a cadere nel dimenticatoio.