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MIUR: ecco il Manifesto sul Cyberbullismo. Polemica con Ruffini per un “vaffa” di troppo
martedì 16 maggio 2017, di
Il Cyberbullismo nella conferenza indetta dal MIUR per sensibilizzare gli studenti sul linguaggio in rete contro gli haters dei social network ha preso una piega diversa dalle aspettative: il presentatore Ruffini dice un “vaffa” di troppo e in Friuli spengono la Tv.
Il Ministro dell’Istruzione Fedeli ha lanciato il Manifesto della Comunicazione non ostile con l’aiuto del comico toscano, ma ciò non ha impedito all’attore di esprimersi con parolacce e volgarità sapendo di parlare a studenti in diretta.
Le polemiche dal mondo della scuola sono molte, l’evento contro l’hate speech per promuovere una comunicazione non ostile è stato portato avanti con un linguaggio fuori luogo, contrario alla Circolare diramata dal MIUR con il Manifesto.
Il Manifesto richiede un approfondimento e l’evento a Milano ha comunque catturato la nostra attenzione.
Il Manifesto contro il Cyberbullismo: il MIUR contro l’hate speech
Il contenuto della Manifesto contro la Comunicazione non ostile del MIUR ha un valore superiore alla polemica contro il presentatore Ruffini accusato di aver detto un “vaffa” di troppo, in quanto il fenomeno del Cyberbullismo non deve essere sottovalutato.
Gli haters dei social network, cioè quel utenti di Facebook, Instagram e altre piattaforme insulta sul web altri utenti oppure che utilizza un linguaggio scorretto, sono una realtà che ha portato spesso a tragiche conseguenze.
Il MIUR e il Ministro Fedeli hanno infatti promosso una campagna di sensibilizzazione contro l’hate speech, il linguaggio di odio nella rete, proponendo tramite una Circolare un decalogo della buona comunicazione sui social network e nel web.
Per combattere il Cyberbullismo sarà necessario considerare questi pochi principi generali:
- il virtuale è reale;
- si è ciò che si comunica;
- le parole danno forma al pensiero;
- prima di parlare bisogna ascoltare;
- le parole sono un ponte;
- le parole hanno conseguenze;
- condividere è una responsabilità;
- le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare;
- gli insulti non sono argomento
- anche il silenzio comunica.
L’iniziativa del MIUR sul linguaggio del web è ragguardevole, malgrado la scelta del portavoce per l’evento di presentazione non sia stata la migliore.
I vaffa di troppo del presentatore: Ruffini smentisce il Manifesto
Il Manifesto della Comunicazione non ostile presentato dal MIUR sembra sfuggire allo stesso conduttore Ruffini, che alla presenza di studenti e del Ministro dell’Istruzione Fedeli, si esprime con un linguaggio volgare e offensivo.
Il linguaggio volgare durante la diretta non è andato a genio agli insegnanti delle scuole in ascolto, poiché una sensibilizzazione sull’hate speech pronunciando parolacce appare fuori luogo, anche se sponsorizzata dal MIUR contro un fenomeno pericoloso come il Cyberbullismo.
L’assessore all’Istruzione del Friuli Venenzia Giulia ha persino sospeso il collegamento da Milano, sede dell’evento. Se le parole sono un ponte e gli insulti non sono argomenti, il Manifesto non può essere promosso a suon di “vaffa” e parolacce, ne va della coerenza della proposta.
La proposta del MIUR ha comunque il merito di portare alla luce un problema reale, eppure sembra che le difficoltà nella lotta agli haters dei social network non si esauriscano qui, si veda questo approfondimento sulla Legge sul Cyberbullismo a riguardo.