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Mercato azionario: il settore da cui stare alla larga oggi
lunedì 3 luglio 2017, di
La scelta di investire sull’azionario dovrebbe essere preceduta, di norma, da un’analisi approfondita delle componenti del mercato.
Quest’ultimo è influenzato da una molteplicità di fattori politici, economici e sociali che non permettono alle sue componenti di seguire sempre un andamento omogeneo. È per questo che in un determinato periodo di tempo alcuni titoli possono essere più attraenti rispetto ad altri.
Ad oggi, secondo numerosi analisti, il settore del mercato azionario dal quale bisognerebbe stare alla larga è quello energetico. Se il prezzo del petrolio ha contribuito alla debolezza del comparto, gli esperti sono convinti che la situazione peggiorerà ancora.
Per questo motivo, insomma, prima di investire sul mercato azionario sarà di certo utile esaminare con maggiore perizia i titoli del comparto energetico.
Il peso del petrolio sull’azionario
Per numerosi analisti, la debolezza del petrolio continuerà a ripercuotersi sull’azionario, o meglio sui titoli del settore energetico legati proprio all’oro nero. Dall’inizio dell’anno ad oggi il prezzo del greggio è crollato di quasi 20 punti percentuali, cosa che non ha permesso ai titoli del comparto di registrare performance degne di nota.
Pensiamo soltanto alla Exxon Mobil, una delle più grandi multinazionali del settore che da gennaio ad oggi ha perso più dell’11% sul mercato azionario, o ancora alla Chevron che nello stesso arco di tempo ha registrato identici ribassi.
Sul fronte italiano, invece, tra i peggiori titoli energetici dall’inizio dell’anno ad oggi si segnala innanzitutto Saipem, crollata del 42% e passata dallo scambiare a 5,71 euro per azione a quota 3,30. In focus anche ENI, che ha lasciato dietro di sé 14 punti percentuali circa ed è passata da 15,64 a 13,33 euro per azione.
Il tutto, ancora una volta, a causa dei ribassi inarrestabili del greggio che nonostante lo storico accordo OPEC non è riuscito a riprendere fiato.
L’influenza del petrolio sull’azionario è cosa ormai evidente. In linea di massima, infatti, se il petrolio scende, il comparto energetico va giù, mentre se il petrolio sale i titoli del settore tendono a registrare performance migliori.
Dato però, che le previsioni degli analisti sul futuro andamento del greggio sono tutto fuorché positive, in molti sono ormai convinti che sui titoli oil del mercato azionario, le opportunità di investimento a lungo termine siano limitate.