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Mercati ed elezioni italiane: previsioni e analisi di Goldman Sachs
giovedì 25 gennaio 2018, di
Mercati ed elezioni italiane: quale relazione?
Il rapporto tra le due entità è stato oggetto di un’analisi condotta da Goldman Sachs che ha sin da subito osservato un atteggiamento compiacente, quasi indifferente, da parte dei primi. Un atteggiamento forse inaspettato, data l’incertezza relativa all’esito delle consultazioni del 4 marzo prossimo.
In realtà, le previsioni di Goldman hanno già definito altamente improbabile la vittoria di uno schieramento, e dunque di un Governo, anti-europeista. Più probabile rispetto alla prima ipotesi (ma non ancora il “caso modello” degli esperti) è invece la prospettiva di una vittoria del centrodestra.
Euro, spread, Cds e non solo
L’analisi della relazione tra elezioni e mercati si è concentrata in particolar modo su uno degli elementi più significativi in tal senso: lo spread tra Btp e Bund, ossia il differenziale tra il rendimento del decennale italiano e quello del titolo di Stato tedesco di pari scadenza.
Da dicembre ad oggi, notano da Goldman Sachs, esso si è ristretto, mentre la curva degli spread si è irripidita leggermente e il prezzo dei Credit Default Swap sul Bpt a 5 anni è sceso.
“Nonostante l‘alto livello del debito pubblico e le probabilità non irrilevanti che un governo di centrodestra possa smontare alcune delle riforme che hanno migliorato le prospettive dei conti pubblici, il mercato dei credit default swap italiani non ha riflesso questo rischio e i cds sono scesi”.
Una situazione alla quale hanno fatto da sfondo le ottime performance del mercato azionario: nei dodici mesi appena trascorsi, l’indice principale di Borsa italiana ha sovraperformato il resto del comparto europeo ed è passato dai 18.590 punti di gennaio 2017 ai 21.853 punti di fine dicembre.
Il tutto per non parlare del rally dell’euro, particolarmente evidente contro il dollaro statunitense. Da quota 1,079, EURUSD è schizzato fino ad inaugurare il nuovo anno sopra quota 1,20.
Il repricing degli asset
Gli analisti di Goldman Sachs hanno tentato di mettere a nudo l’attuale relazione tra mercati ed elezioni tramite un paragone con quanto accaduto in Francia, alla vigilia del ballottaggio delle presidenziali di aprile 2016. Ebbene, gli esperti hanno fatto notare come l’andamento del mercato sia stato decisamente divergente rispetto a quello attualmente osservato.
Per gli analisti da qui alle elezioni di marzo ci sarà ancora margine di repricing per gli asset italiani - la maggior parte degli scostamenti di prezzo viene osservata soltanto a 2-3 settimane dal voto.
La materializzazione dello scenario intermedio per le elezioni di marzo, ossia quello di un Governo di ampie intese, potrebbe ricondurre i prezzi degli asset di nuovo sui livelli attuali. In altre parole, la relazione tra elezioni e mercati avrà ancora diverso tempo per evolversi.