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Malattia e rientro anticipato: tutte le informazioni sul certificato di rettifica
martedì 28 febbraio 2017, di
Il rientro anticipato a lavoro prima dei termini comunicati dal certificato di malattia ha bisogno di un secondo certificato di rettifica del medico: il messaggio INPS del settembre 2014 introduce e chiarisce come comportarsi in casi come questo.
L’INPS prevede che un dipendente possa rientrare a lavoro in anticipo dal periodo di copertura della malattia, purché sia guarito e che la guarigione sia attestata da un certificato medico di rettifica alla precedente prognosi.
Il certificato di rettifica servirà non soltanto a modificare la prognosi e ridefinire i giorni di malattia, ma anche ad esonerare il datore di lavoro da responsabilità impreviste: qualora il lavoratore non fosse guarito del tutto, non sarebbe colpa sua. Ecco di seguito le indicazioni dell’INPS.
Malattia e rientro anticipato: tutte le informazioni sul certificato di rettifica
Il rientro anticipato a lavoro prima dei termini stabiliti dal certificato di malattia prevede, secondo il messaggio dell’INPS del settembre 2014, che il lavoratore presenti un certificato medico di rettifica.
Il certificato medico precedente, infatti, andrà modificato sia nei termini temporali di fine del permesso per malattia, sia per la conferma dell’effettiva guarigione. L’INPS prevede che il certificato di rettifica venga redatto dai medici anche in altri casi.
Le informazioni sulla malattia contenute nel certificato, infatti, possono essere errate o contenere omissioni: il medico dovrà comunicare all’INPS le reali condizioni di lavoro con un certificato di rettifica.
Malattia e rientro anticipato: il certificato di rettifica, le indicazioni dell’INPS
Il rientro anticipato a lavoro prima dei termini contenuti nel certificato di malattia, inoltre, prevede che sia prodotta una rettifica anche per il datore di lavoro. L’INPS chiarisce che il datore di lavoro potrà accettare il rientro solo dopo aver ricevuto al certificato di rettifica.
Le informazioni sul certificato di malattia devono essere veritiere, ciò è fondamentale anche per il datore di lavoro, in quanto egli è responsabile della salute e integrità fisica dei suoi dipendenti secondo l’art. 2087 del Codice Civile.
Il certificato di rettifica assume quindi un valore bilaterale: non soltanto il dipendente non deve approfittare del permesso di malattia, ma il datore di lavoro deve poter contare sulla sua autenticità; pena esserne responsabile legalmente. Alleghiamo copia del messaggio INPS per i riferimenti normativi più dettagliati.