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Iri 2017 partite iva minori: conviene davvero?

venerdì 21 ottobre 2016, di Francesco Oliva

La Legge di Stabilità 2017 introduce l’IRI ovvero l’imposta sul reddito imprenditoriale. Nella sua ipotetica formulazione attuale l’IRI dovrebbe consentire una tassazione fiscale piatta ovvero con aliquota fissa al 24% così come già previsto per l’Ires sulle società di capitali.

L’imposta sul reddito imprenditoriale - Iri - verrà finanziata con la riduzione del rendimento nozionale 2017-2018 Ace (aiuto alla crescita economica).
Dal 2017 il rendimento nozionale Ace scenderà dal 4,75 per cento al 2,3 per cento; risalirà fino al 2,7 per cento nel 2018. Da questa manovra il Governo si attende risparmi pari, rispettivamente, a 1,8 e 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni. Con queste risorse, oltre all’Iri, verranno finanziate la conferma del super ammortamento e l’introduzione dell’ iperammortamento per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.

A nostro avviso l’IRI, stando almeno alla formulazione che si può analizzare dalle prime indiscrezioni, sarà un fallimento. Ecco perché.

Ecco perché l’IRI 2017 sarà un insuccesso clamoroso di politica fiscale

Le ultime indiscrezioni relative alla Legge di bilancio ci consentono di valutare come imprese e lavoratori autonomi con il probabile vincolo di opzione per
la contabilità ordinaria
, pagherebbero un’aliquota fissa, pari al 24% sugli utili che reinvestono nell’azienda o nella loro attività; sui redditi prelevati, invece, verrebbe introdotta una piena deducibilità fiscale dalla base imponibile Iri; parallelamente, su tali prelivei continuerebbe a trovare applicazione l’Irpef in misura progressiva.

Considerando che il primo scaglione Irpef è pari al 23%, quindi più o meno allo stesso livello della nuova Iri 2017, si può facilmente ipotizzare che il milione e passa di titolari di partita iva con redditi inferiori a 15.000 euro non abbia alcuna convenienza a passare al nuovo regime (tra l’altro anche concettualmente più complesso).

Inoltre, esistono diverse difficoltà operative. I soggetti potenzialmente interessati dall’IRI sono fondamentalmente i titolari di partita iva con regime contabile semplificato. Spesso tali contribuenti non hanno neanche un conto corrente bancario aziendale (non obbligatorio se non si ha la contabilità ordinaria). Per applicare l’Iri, di fatto, tali contribuenti dovrebbero dotarsi di una vera e propria contabilità ordinaria. Sarebbero disposti a farlo? Sarebbero disposti ad impegnarsi personalmente per la tenuta di una (di fatto) contabilità ordinaria? Oppure incaricherebbero un professionista? In quest’ultimo caso: sarebbero disposti a pagare un maggior prezzo per effetto dell’aumento di lavoro richiesto al commercialista? I dubbi quindi sono molti.

A modesto parere di chi scrive l’Iri si rivelerà un totale fallimento della politica fiscale di questo Governo.

Iri imposta sul reddito imprenditoriale 2017 partite iva minori: novità Legge di Stabilità 2016

Legge di Stabilità 2017: come funziona l’IRI prevista dalla Legge di Bilancio?

La Legge di Stabilità 2017 introduce l’Iri ovvero l’imposta sul reddito dell’imprenditore.
L’Iri è un’imposta proporzionale sul reddito con aliquota al 24%, cioé la medesima aliquota in vigore per l’Ires a partire dal periodo d’imposta 2017.

I soggetti interessati dalla nuova Iri imposta sul reddito imprenditoriale 2017 sarebbero i seguenti:

  • ditte individuali;
  • società di persone;
  • Srl in regime di trasparenza per effetto dell’articolo 116 del Tuir.

Il reddito prodotto dal contribuente che adotta il regime contabile ordinario (anche per opzione) sarà assoggettato ad una tassazione separata con applicazione dell’IRI e stessa aliquota prevista per le società di capitali.

Lo stesso reddito non concorrerà più, ai fini Irpef, alla formazione del reddito complessivo del titolare dell’impresa o dei soci della società. Allo stesso modo le somme che il titolare o i soci della società preleveranno dall’azienda verranno tassate in capo al contribuente persona fisica come reddito ordinario e quindi in base alla progressività Irpef progressiva. Tali prelievi saranno però deducibili dal reddito d’impresa.

Si tratta di una grande novità rispetto al sistema attuale in cui il reddito fiscale delle imprese individuali e delle società di persone è sempre tassato in capo ai titolari, a prescindere dall’effettivo incasso. Le nuove regole sull’imposta sul reddito imprenditoriale - regime Iri - prevedono la disapplicazione della regola prevista dall’articolo 5 del Tuir per effetto della quale vi è automatica imputazione per trasparenza dei redditi in capo ai soci delle società di persone.

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