Home > Altro > Archivio > L’Indipendenza della Catalogna sarà proclamata dal Parlamento?
L’Indipendenza della Catalogna sarà proclamata dal Parlamento?
venerdì 27 ottobre 2017, di
Il Senato di Madrid è pronto ad approvare l’articolo 155 della Costituzione spagnola con il commissariamento della Catalogna e della relativa perdita dell’autonomia.
Tutto secondo il programma di Mariano Rajoy, premier spagnolo che vuole sciogliere il parlamento catalano e rifare le elezioni, magari escludendo dalla consultazione i partiti che sono stati attivi per l’indipendenza.
A Barcellona e in tutta la Catalogna si vuole l’indipendenza ossia la rimozione della sospensione che il 10 ottobre fu dichiarata un minuto dopo dallo stesso Presidente Charles Puigdemont quando la proclamò per il noto referendum del primo ottobre che diede una maggioranza per il Sì.
Si tenga conto che dalla Corte costituzionale spagnola è stato respinto il ricorso contro l’articolo 155 presentato dal governo catalano proprio contro l’attivazione del commissariamento che era stato annunciato dal premier Mariano Rajoy.
Catalani in piazza
Per varie ragioni c’è tensione a Barcellona con i media molto agitati e con la popolazione che partecipa attivamente. Ci sono manifestazioni continue anche per chiedere la liberazione di Jordi Sànchez e Jordi Cuixart che sono ancora in carcere in quanto accusati di sedizione per i fatti del 20 settembre.
La repressione giudiziaria è molto alta e la manifestazione in programma alle ore 12 di venerdì 27 ottobre ha anche l’obiettivo di chiedere la rimozione della sospensione dell’indipendenza e che la Catalogna diventi una Repubblica.
La manifestazione di giovedì 26 ottobre è stata caratterizzata da un corteo di giovani, studenti universitari e dei licei, che si è aperto con uno striscione con la scritta:
Il popolo ha votato. Ora Repubblica.
Le elezioni anticipate
In questi giorni la convocazione di elezioni anticipate tra conferme e smentite da parte di Puigdemont è stata definitivamente cancellata dall’agenda. Sarebbe stata una resa senza condizioni e ha dichiarato:
Avrei indetto le elezioni se vi fossero state le garanzie, ma queste garanzie da parte di Madrid non ci sono. L’applicazione dell’articolo 155 è abusiva e ingiusta, non accetto le misure che il governo di Madrid ha adottato.
Tra pro e contro le elezioni anticipate proprio il partito di Junqueras, Erc, - il “numero 2” del Governo - aveva minacciato di uscire dal governo se fossero state convocate le elezioni anticipate mentre la Cup e Esquerra Republicana, le due formazioni di sinistra che appoggiano l’esecutivo catalano hanno dichiarato che considerano un “tradimento” lo stop di Puigdemont e all’interno dello stesso PDeCat - il Partito democratico europeo catalano - che unisce la coalizione del Presidente Puigdemont ha al suo interno posizioni diverse e opposte.
La crisi di governo potrebbe essere reale perché i deputati della “Junts Pel Si” Jordi Cuminal, Albert Batalla e Joan Ramon Casals hanno annunciato le loro dimissioni.
Sarà il Parlamento catalano a decidere se proclamare l’indipendenza perché Puingdemont ha confermato che non convocherà elezioni per non aver ricevuto garanzie dal governo spagnolo sullo stop al commissariamento della Catalogna.
Il parlamento è stato convocato per giovedì ed ha iniziato con le relazioni dei capigruppo e venerdì 27 ottobre voterà le varie mozioni che sono state annunciate tra le quali c’è quella della proclamazione dell’indipendenza.
Come finirà?
I numeri per votare la rimozione della sospensione degli effetti dell’indipendenza proclamata il 10 ottobre ci sono in quanto la maggioranza di Puigdemont è di 72 deputati contro 135.
Purtroppo le manifestazioni anche imponenti non possono decidere del voto di tutti i 72 deputati. Una cosa è certa se non si dovesse approvare i processi d’indipendenza non si fermeranno ma i tempi si allungheranno.