L’Italia avrà un impianto di chip? L’indiscrezione sul piano Intel

Violetta Silvestri

23 Ottobre 2021 - 15:18

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Produrre chip in Italia potrebbe essere realtà. In un momento cruciale per l’offerta scarsa di semiconduttori, voci non smentite raccontano del piano Intel per un impianto nel nostro Paese.

L’Italia avrà un impianto di chip? L’indiscrezione sul piano Intel

Un impianto di chip all’avanguardia in Italia: questa l’esclusiva raccontata da Reuters.

Secondo quella che, al momento, resta un’indiscrezione, il nostro Paese sarebbe in contatto con Intel affinché investa miliardi di euro in un impianto avanzato di produzione di semiconduttori, mentre la Germania sarebbe il luogo prescelto per una mega-fabbrica sempre della compagnia statunitense.

Gli impianti farebbero parte di un’iniziativa del gruppo Intel per costruire capacità produttive all’avanguardia in Europa ed evitare future carenze di approvvigionamento come quelle che stanno paralizzando l’industria automobilistica e non solo in questi mesi.

Nel prossimo futuro l’Italia produrrà chip? I dettagli della notizia.

Intel aprirà un impianto chip in Italia: cosa c’è di vero

L’Italia è già in trattative con Intel per il potenziale investimento nella produzione di chip, che secondo le prime stime varrebbe più di 4 miliardi di euro. Questo ha rivelato in anteprima, e per ora senza conferma ufficiale, Reuters.

Secondo i rumors, Roma sarebbe anche disposta a finanziare parte dell’investimento complessivo con soldi pubblici e a offrire condizioni favorevoli a Intel sui costi del lavoro e dell’energia, affermano le fonti.

La fabbrica creerebbe più di 1.000 posti di lavoro diretti in Italia. I potenziali siti per l’impianto includono l’area Mirafiori di Torino, sede italiana della casa automobilistica Stellantis e Catania in Sicilia, dove già opera il produttore di chip italo-francese STMicroelectronics.

La produzione italiana si occuperebbe di imballaggio avanzato, con l’impiego di nuove tecnologie per tessere interi chip di piastrelle prodotte da Intel.

Il gruppo statunitense sta investendo nella tecnologia per attirare nuovi clienti come l’unità di cloud computing di Amazon.com, ma i suoi unici siti sono negli Stati Uniti.

Tutto è da confermare, ma il ministro Giorgetti non ha nascosto l’avvio delle trattative, pur rimarcando la necessità di riservatezza massima in questa fase.

Perché la produzione di chip in Europa è strategica

La notizia sui progetti Intel arriva in un momento cruciale per il settore semiconduttori.

L’Unione Europea mira a ridurre la sua dipendenza dalle forniture di chip dagli Stati Uniti e dalla Cina mentre la crisi non mostra segni di cedimento.

I produttori di semiconduttori stanno cercando, a fatica, di soddisfare le richieste dopo che, a partire dalla pandemia, la domanda esplosiva di elettronica di consumo come smartphone e computer ha mandato in tilt la catena di offerta.

Le carenze hanno colpito più duramente l’industria automobilistica, uno dei principali pilastri dell’economia europea, poiché i produttori di chip hanno generalmente preferito i clienti dell’elettronica di consumo.

Mario Draghi ha affermato questa settimana che l’UE deve agire “ora e con decisione” per raggiungere il suo obiettivo di produrre il 20% della produzione mondiale di semiconduttori entro il 2030.

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