iPhone X assemblato da studenti costretti a lavorare 11 ore al giorno

Per fare l’iPhone X Apple ha usato il lavoro di 3000 studenti in stage, costretti ad assemblare componenti del non plus ultra degli smartphone per 11 ore al giorno, straordinari non retribuiti.

A lanciare la bomba è il Financial Times: sei studenti di scuola superiore hanno dichiarato al quotidiano britannico di essere stati assunti da Foxconn, principale fornitore di Apple in Cina, per lavorare fino a 11 ore al giorno in una fabbrica che assembla iPhone X nel distretto di Shenzen. Orari che vanno ben oltre il limite consentito dalle leggi del Paese sulle condizioni di lavoro degli studenti tirocinanti.

Uno di loro ha detto di aver assemblato circa 1.200 fotocamere dell’iPhone X al giorno. Non è certo la prima volta che si sente parlare di sfruttamento del lavoro nelle fabbriche di iPhone e altri prodotti così blasonati in Occidente. Foxconn in passato è stata al centro delle accuse per le condizioni di lavoro a cui sottopone gli operai. Nel 2012 le numerose rivolte, i suicidi e le denunce sulle pessime condizioni nelle fabbriche Foxconn hanno costretto Apple a intervenire spostando la produzione altrove ed esaminando la situazione di persona.

Le accuse del FT sono doppiamente gravi per la società, in quanto gli studenti affermano di essere stati costretti a lavorare sull’unità di produzione per un’internship curriculare di 3 mesi senza la quale non si sarebbero potuti diplomare. Foxconn e un portavoce Apple rispondono che “I ragazzi hanno lavorato volontariamente, venivano rimborsati e godevano di alcuni vantaggi, ma non gli era permesso di fare lavoro straordinario non pagato”.

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