Home > Altro > Archivio > Guerra commerciale, Cina e Usa non trovano accordo? Un bene per l’Europa
Guerra commerciale, Cina e Usa non trovano accordo? Un bene per l’Europa
venerdì 8 febbraio 2019, di
Sebbene Usa e Cina abbiano deciso di comune accordo di mettere una pausa alla guerra commerciale che ha caratterizzato l’intero 2018, non è ancora detto che i due leader Donald Trump e Xi Jinping riescano a mettere la parola fine alla vicenda. E, in caso di mancato accordo, a beneficiarne potrebbe essere l’Unione Europea, grazie alla deviazione di beni per un valore di circa 70 miliardi di dollari. A rivelarlo, in un rapporto, è la UN Conference on Trade and Development delle Nazioni Unite.
UE beneficiaria della guerra commerciale
Il primo marzo, data in cui scadrà la tregua di tre mesi concordata, gli USA imporranno un incremento al 25% dall’attuale 10% di dazi su $200 miliardi di prodotti cinesi. A quel punto sarebbe scontato un nuovo inasprimento dei rapporti fra le due superpotenze. L’unico modo per evitarlo sarebbe il buon risultato dei colloqui, che però nelle ultime settimane sembrano aver subito una battuta d’arresto dopo i segnali di ottimismo del G20 di Buenos Aires.
L’Onu stima che il valore dei beni (dalle materie prime a prodotti e componenti high-tech) interessati dalla guerra commerciale si attesti attorno ai 300 miliardi di dollari. La strategia di Trump è quella di ottenere maggiore equità nel trattamento di cui godono gli States. Fattore scatenante è stato il surplus cinese, che nel 2018 è salito oltre i $323 miliardi. Ma ciò che Trump otterrà, secondo la Conference on Trade, sarà la deviazione di 250 miliardi di dollari verso altri Paesi. 70 di questi andrebbero alle imprese europee.
Altri beneficiari sarebbero (e alcuni sono già) il Messico, l’Australia, il Vietnam e l’India. Un esempio già attuale è quello del Brasile, che ha visto l’export di soia superare quello statunitense, le cui vendite alla Cina sono crollate del 94% nell’ultimo anno. Questi Paesi guadagnerebbero almeno il 3,5% del proprio export, mentre l’Europa l’1%.
Improbabile un incontro fra Trump e Xi
Mentre la conferenza Onu lancia l’allarme, non c’è al momento una data fissata in cui si spera di poter risolvere il conflitto una volta per tutte. A fine gennaio la Casa Bianca ha persino cancellato dei colloqui, infiammando la scena internazionale. La divergenza principale, in quell’occasione, sarebbe stata la proprietà intellettuale: gli Usa accusano le imprese cinesi di rubare tecnologie ai danni dei prodotti americani.
La settimana scorsa, infine, era stato annunciato un incontro fra i due leader Trump e Xi per sciogliere l’impasse. Originariamente il meeting era atteso prima della deadline di marzo. Ma parlando ai giornalisti, giovedì, Trump ha detto che non si farà.