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Giornata Mondiale Aids 2018: cosa bisogna sapere contro le bufale
sabato 1 dicembre 2018, di
Quest’oggi si celebra la Giornata Mondiale Aids 2018, un’iniziativa messa a punto nel 1988 durante il Summit mondiale dei ministri della Sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS, grazie alla quale si intende sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sui rischi legati alla diffusione dell’HIV, il virus responsabile dell’AIDS.
In Italia scenderanno in piazza i volontari della Croce Rossa Italiana, in oltre 18 regioni e altrettante città, con la campagna Meet Test & Treat. Non solo si vuole fare la prevenzione e diffondere il messaggio della diagnosi precoce, ma si darà l’opportunità di fare il test per l’Hiv ed l’Epatite C, con soli 15 minuti si avrà l’esito e in caso di riscontro positivo i volontari guideranno la persona verso un percorso accertamento e di cura.
Non possono mancare le parole del consigliere nazionale della Cri, Paola Fioroni:
L’obiettivo della campagna è quello di andare incontro alle fasce sociali emarginate e stigmatizzate e di offrire il test gratuito, garantendo poi accesso alle cure soprattutto ai più vulnerabili. La volontà è quella di sensibilizzare la popolazione su un tema troppo spesso dimenticato
Inoltre la Croce Rossa porterà avanti la campagna di prevenzione Ama bene. Ama sano, distribuendo gratuitamente più di 110mila preservativi maschili e 340 femminili, insieme a materiale informativo sul corretto utilizzo del profilattico. Ciò è stato reso possibile grazie alla partnership con LifeStyles Europe Sas.
L’iniziativa proseguirà per tutti i mesi invernali, durante i quali si stima che verranno effettuati oltre 8.000 test.
Giornata Mondiale Aids 2018: contro le bufale
Si tratta di una giornata indetta ormai 30 anni fa proprio per prevenire, combattere e informare sull’Hiv, la radice scatenante dell’Aids.
Dal 1988 ad oggi si contano 25 milioni di vittime morte di AIDS, di cui la maggior parte sono bambini. Su questa malattia corrono innumerevoli voci e molte sono false, ecco perché è importante una giornata di questo tipo, proprio per diffondere le informazioni corrette.
Innanzitutto non è correlata ai soli omosessuali, ai tossicodipendenti, alle prostitute ma non è così. I dati parlano chiaro, chiunque può essere affetto da Hiv a prescindere dalla promiscuità dei rapporti, dall’orientamento sessuale e via dicendo. Addirittura nel 2017 si è registrata una forte incidenza di infezione tra i 25 e i 29 anni tramiti rapporti eterosessuali. Questo è quanto si legge dai dati diffusi dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
È sbagliato anche pensare che se non si avvertono dei sintomi allora non si hanno dei problemi e si possono avere dei rapporti sessuali non protetti. Infatti, le infezioni possono essere presenti in una persona, senza che questa non lo sappia in quanto non ha alcun sintomo, non manifesta quindi secrezioni anomale dai genitali, ulcerazioni o piccole escrescenze su di essi.
Ultimente si è diffusa la credenza che non ci si ammala più di Aids. Inutile dire che anche questo è scorretto. A dimostrazione ricorrono i numeri offerti dal Centro operativo Aids dell’Iss. Ad esempio nel 2016, in Italia, sono stati registrati circa 800 nuovi casi di Aids e 4.000 nuove infezioni da Hiv.
Bisogna stare molto attenti a non avere dei comportamenti che possono favorire la trasmissione dell’infezione, infatti a oggi esistono delle cure che rallentano il progredire della malattia ma non essere una cura.
