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Non paghi le tasse? Al Fisco anche il risarcimento del danno morale. Ecco la sentenza

mercoledì 9 agosto 2017, di Anna Maria D’Andrea

A non pagare le tasse si rischia non soltanto di dover corrispondere il doppio rispetto all’importo evaso ma anche di dover risarcire l’Agenzia delle Entrate per danno morale. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, con sentenza depositata l’8 agosto 2017.

La vicenda riguarda un imprenditore immobiliare condannato in sede penale che nel 2009 avrebbe evaso una somma pari ad oltre 700 mila euro di Iva e che, non contento, nel 2010 ha cercato di ingannare il Fisco e evitare il pignoramento dei propri beni immobili affidandoli ad un fondo patrimoniale appositamente costituito.

Non soltanto ora l’evasore dovrà pagare il doppio delle tasse non pagate, ma dovrà risarcire anche il danno morale all’Agenzia delle Entrate, lesa nella propria funzione pubblica non economica ma di utilità sociale.

Chi non paga le tasse rischia, insomma, non solo di dover pagare quanto dovuto maggiorato di sanzioni, ma anche di ledere la moralità dell’azione e del ruolo dell’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 38932 depositata l’8 agosto 2017.

Non paghi le tasse? Al Fisco anche il risarcimento del danno morale. Ecco la sentenza

Gli evasori fiscali che cercano di sfuggire all’Agenzia delle Entrate possono essere chiamati a corrispondere al Fisco anche il risarcimento dei danni morali allo Stato colpito e danneggiato dalla presunta astuzia di chi decide di non pagare le tasse.

Sarà pur vero che l’Italia è tra i paesi dell’UE e del mondo intero con il sistema fiscale più complesso e vessatorio nei confronti del contribuente, ma anche l’Amministrazione Finanziaria, e in questo caso l’Agenzia delle Entrate, ha diritto a veder tutelato il proprio ruolo sociale.

Pertanto, per chi non paga le tasse il rischio non è soltanto quello di essere condannati a dover pagare il dovuto più sanzioni ma anche di essere chiamati in giudizio in sede penale per aver tentato di raggirare il Fisco.

Si parla tanto di pratiche ai limiti della legalità per pagare meno tasse ma la verità è che a non rispettare la legge si rischia grosso. Il contribuente accusato e condannato a dover risarcire l’Agenzia delle Entrate per danni morali è stata comminata anche una pana pari ad un anno di carcere.

Danno patrimoniale allo Stato, l’evasore fiscale paga anche il risarcimento

La condanna è quella di “lesione degli interessi pubblici non economici ma a fini sociali” nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Il reato contestato è quanto previsto dall’art. 11 del decreto legislativo 74/2000, ovvero di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, reato inasprito con il DL 78/2000, al quale si aggiungono anche i danni morali nei confronti del Fisco per reati tributari e finanziari.

La sentenza della Cassazione stabilisce che l’evasione fiscale comporta l’onere non soltanto di risarcire il danno patrimoniale ma anche il danno morale, causato dall’aver leso la credibilità dell’attività a fini sociali del Fisco.

In sostanza, per chi non paga le tasse e oltre all’evasione fiscale cerca in tutti i modi di sfuggire dalle attività di prelievo forzoso di quanto dovuto, la condanna in sede penale comporta il pagamento di una somma determinata in relazione al danno apportato alle casse dello Stato ma soprattutto al compito sociale di un Ente pubblico.

Ed è proprio su questo punto che la Cassazione stabilisce che l’ammontare del danno morale e la somma del risarcimento (nella sentenza in oggetto pari a 168 mila euro) debba essere valutata dal giudice in base alla situazione che ha visto lesa non soltanto la natura patrimoniale dell’attività di contrasto all’evasione fiscale ma anche la funzione sociale che l’Agenzia delle Entrate persegue.

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