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Domicilio digitale per tutti già nel 2017: ecco come funziona

venerdì 8 settembre 2017, di Anna Maria D’Andrea

Domicilio digitale al via per tutti i cittadini, con le nuove modalità di comunicazione e notifica degli atti della Pubblica Amministrazione tramite posta elettronica.

Ad approvare l’introduzione immediata del domicilio digitale è stato il Governo che, nel corso del Consiglio dei Ministri dell’8 settembre 2017 ha approvato i correttivi del Codice dell’amministrazione digitale.

Ma cos’è e come funzionerà il domicilio digitale che farà dire addio a carta e postino? Si tratta di una delle rivoluzioni previste dalla riforma Madia della Pubblica Amministrazione che, a regime, prevede circa 250 milioni di euro all’anno di risparmi nelle spese postali per i comuni.

Per i cittadini che attiveranno da subito il domicilio digitale tutti gli atti della PA verranno notificati a mezzo PEC, comprese le multe stradali.

Ecco come richiederlo e come funzionerà la nuova modalità di notifica tramite email degli atti della PA.

Domicilio digitale esteso a tutti: ecco come funziona

Il domicilio digitale entrerà in vigore prima del completamento dell’Anagrafe unica della popolazione residente e tutti i cittadini potranno liberamente scegliere subito se ricevere o meno gli atti e le comunicazioni della PA tramite indirizzo email PEC.

La novità modifica quanto previsto inizialmente dal decreto CAD di riforma della Pubblica Amministrazione e, dopo l’approvazione preliminare durante il Consiglio dei Ministri dell’8 settembre 2017 si attende ora il parere del Consiglio di Stato, delle commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni per la piena entrata in vigore del nuovo domicilio digitale.

Quello che in molti ora si chiedono è cos’è il domicilio digitale? Si tratta di una modalità di comunicazione con la Pubblica Amministrazione già oggi obbligatoria per i contribuenti titolari di partita Iva.

Per i cittadini intenzionati a richiedere il domicilio digitale sarà in primo luogo necessario dotarsi di indirizzo di posta elettronica certificata (email PEC) o servizio elettronico di recapito in linea con le regole Ue. Tutti gli indirizzi digitali verranno raccolti in un’agenda pubblica, di modo da rendere sicuro e controllato il nuovo sistema di comunicazione con la PA.

Con l’avvio del domicilio digitale, tutti i cittadini potranno scegliere da subito se ricevere multe e altre comunicazioni da parte dello Stato e dei suoi uffici tramite una semplice mail, dicendo addio alla vecchia casella postale. Dopo l’ok alla proposta, verranno subito messe a punto le misure infrastrutturali per dare avvio al sistema e il dominio digitale entrerà a regime a partire dal 2019.

Dominio digitale: 250 milioni di risparmi per le spese postali

Con la piena entrata a regime del domicilio digitale i comuni potranno risparmiare circa 250 milioni di euro all’anno; si tratta di quanto attualmente speso per i servizi postali, carta, toner e servizi di stampa.

Inoltre diventerà più semplice conservare i documenti, dicendo definitivamente addio agli archivi cartacei: tutti i documenti inviati tramite mail al domicilio digitale potranno facilmente essere archiviati in modalità elettronica.

Il Ministro della PA Marianna Madia ha così illustrato e novità e i vantaggi per le casse pubbliche:

Con il domicilio digitale - si legge - le Pa non dovranno più sostenere i costi per produrre, conservare, trasmettere documenti cartacei, né altri costi, diretti (carta, toner, buste, etc.) e indiretti (costo del lavoro, tempo per attività manuali, tempo impiegato dal destinatario in caso di assenza per recuperare una raccomandata, etc.)

Una vera e propria rivoluzione non soltanto per i cittadini ma per lo stesso Stato, il quale sarà chiamato a sostenere una spesa di circa 200.000 euro per il 2018 e per il 2019 per la messa a punto dell’infrastruttura tecnologica necessaria per dare ufficialemente avvio al domicilio digitale per tutti i cittadini.

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