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Dimartedì, Bersani: "Salvini è ministro del disordine"
martedì 27 novembre 2018, di
Giovanni Floris riempe il suo Dimartedì di personalità di spicco la sera del 27 novembre, nella speranza di contrastare la concorrenza delle partite di Champions di Roma e Juventus.
Luigi Di Maio su giornali e sul padre
Il primo ospite in studio è Luigi Di Maio, protagonista di due duelli: il primo con Mario Calabresi, direttore di Repubblica, il secondo con Lucia Annunziata, direttrice di Huffington Post Italia.
“Troppo dilettantismo nell’azione di governo, e troppa ansia nella pancia e nelle tasche del Paese”
attacca Calabresi che, in realtà, si rivelerà piuttosto sottotono contro un Di Maio in gran forma. Le recenti accuse nei confronti del padre sembrano non aver per nulla fiaccato il giovane vicepremier, che anzi pare ancora più agguerrito nel difendere la propria linea e quella del governo giallo-verde.
“Vogliamo portare a casa le promesse fatte agli italiani, quelle ansie c’erano già da prima che arrivassimo noi”
risponde il ministro. Quanto all’accusa di Calabresi in merito allo scarso impegno per la creazione di nuovi posti di lavoro, Di Maio afferma che con la riforma della legge Fornero si arriverà a 620 mila pensionamenti. I quali dovrebbero tradursi in altrettanti posti di lavoro.
L’ultima parte del duello con il giornalista concerne l’attacco dei 5 Stelle ai cosiddetti "giornaloni", che si sta concretizzando negli aumenti dell’IVA e minor fondi provenienti dalla pubblicità. Di Maio risponde che "sui giornali ci sono troppe bugie, troppe campagne contro qualcuno o contro determinate parti sociali".
Il ministro, incalzato dalla Annunziata, interviene anche sulla vicenda del padre Antonio. Di Maio sottolinea, riprendendo la linea Di Battista espressa questo pomeriggio su Facebook, la differenza fra il suo caso e quelli di Renzi e Boschi.
“Non ho usato l’ispettorato del lavoro per coprire mio padre”
Bersani con Zagrebelsky
È un fiume in piena anche Pier Luigi Bersani, che attacca Matteo Salvini definendolo "ministro del disordine".
“Rappresenta una destra identitaria, sovranista e regressiva. Gli sbarchi diminuiscono, ci sono 600mila irregolari e non si prendono misure adeguate”
L’ex segretario PD si dice d’accordo con il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, che qualche giorno fa su Repubblica ha fatto appello ai valori antifascisti della Costituzione.
In seguito Bersani è intervenuto anche sulla politica economica dell’attuale governo, criticando i bassi investimenti e il "lassismo sulla politica fiscale". Bersani ricorda i 140 miliardi di evasione nei confronti dei quali la maggioranza non ha preso contromisure, e il debito al 130%.
“Serve una patrimoniale per dare un segno di solidarietà e contrastare la povertà, e poi investimenti statali per la crescita”
conclude Bersani.