Perché il debito pubblico italiano è salito di €5,8 mld (in un solo mese)

Il debito pubblico italiano torna a fare irruzione sulle prime pagine dei quotidiani.

I dati riportati in mattinata da Bankitalia hanno nuovamente alzato il velo sulla criticità dei conti del Belpaese. Il risultato più evidente di questo report? Nel giro di un solo mese, tra settembre e ottobre, il debito pubblico italiano è cresciuto di 5,8 miliardi di euro, portandosi complessivamente su quota 2.289,7 miliardi.

Nonostante questo, però, l’istituto ha anche parlato di una minor aspettativa di vita per il debito pubblico italiano, scesa da 7,4 a 7,3 anni, ancora nell’arco di una mensilità. Ma da dove arriva il debito e perché è aumentato ancora?

I motivi dell’aumento

A determinare l’incremento del debito pubblico tra settembre e ottobre sono stati soprattutto i fabbisogni della Pubblica Amministrazione, che ha pesato con 4,9 miliardi di euro. Altri 1,3 miliardi, invece, sono stati determinati dall’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro a 53,3 miliardi.

A ciò si aggiunga poi che se non fosse stato per scarti e premi all’emissione e al rimborso, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazione del cambio, il debito pubblico italiano sarebbe aumentato ancora, precisamente di altri 400 milioni di euro.

Le tasse

Non solo debito pubblico nel documento di Bankitalia intitolato: “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”. Anche il tema delle tasse è tornato a suscitare qualche piccola riflessione.

Le entrate tributarie ad ottobre sono scese di 0,4 miliardi rispetto al pari periodo 2016, corrispondenti a 32,2 miliardi di euro. Da una prospettiva più ampia, invece, nei primi 10 mesi dell’anno le tasse versate sono salite dell’1,3%, corrispondente a 339 miliardi.

Nonostante i dati sul debito pubblico italiano, lo spread tra Btp e Bund si è mostrato poco o per nulla mosso sopra i 146 punti base. Il rendimento del decennale sta scendendo all’1,8%.