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Crediti deteriorati: cosa prevede l’atteso piano dell’Ecofin
mercoledì 12 luglio 2017, di
I crediti deteriorati rappresentano uno dei più grandi problemi dell’intero sistema bancario dell’Unione europea.
Al fine di risolverlo nel modo più efficiente ed efficace possibile, i ministri delle finanze dell’Unione riunitisi ieri nell’Ecofin hanno varato un piano d’azione sui crediti deteriorati e hanno altresì aperto le porte alla nascita delle tanto attese bad bank nazionali.
Secondo quanto affermato in sede di Ecofin, la svolta nel caso crediti deteriorati dovrà avvenire tramite l’utilizzo di soluzioni nazionali che faranno leva a loro volta su criteri armonizzati in tutta l’Unione europea.
Cosa prevede il piano d’azione discusso dai ministri dell’economia e delle finanze nell’Ecofin e cosa cambierà dal punto di vista dei crediti deteriorati con le bad bank nazionali?
Cosa prevede il piano sugli NPL
Come affermato ieri dal presidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, il piano varato dall’Ecofin rappresenta il perfetto equilibrio tra l’azione nazionale e quella europea: in altre parole la mossa è un insieme di piccole azioni da parte degli Stati e non un’azione complessiva del blocco, la quale prevederà anche la creazione di bad bank nazionali.
Il piano sui crediti deteriorati troverà fondamento su 4 pilastri di base:
- maggiore supervisione bancaria;
- sviluppo di un mercato secondario per i crediti deteriorati;
- armonizzazione dei diritti fallimentari nazionali;
- ristrutturazione del settore bancario.
Entro l’estate la Commissione dovrà studiare e capire quanto e come rafforzare i poteri di supervisione del sistema creditizio, soprattutto per quel che riguarda le politiche di accantonamento per i crediti deteriorati.
Poi, entro il prossimo anno, la stessa Commissione dovrà redigere un piano d’azione per garantire la nascita di un mercato secondario delle sofferenze, mentre entro la fine dell’anno essa dovrà occuparsi delle bad bank nazionali.
Bad bank come soluzione ai NPL
Tra le proposte avanzate in sede di Ecofin, i ministri nazionali hanno parlato anche delle tanto attese bad bank nazionali, ossia società volte a gestire gli asset e ad aggredire i mille miliardi di crediti deteriorati che oggi corrispondono al 6,7% del prodotto interno lordo dell’Unione europa.
In tal senso la Commissione si è detta pronta alla stesura di linee guida tramite le quali permettere la nascita e lo sviluppo delle suddette bad bank contro i crediti deteriorati. Questa attività dovrà essere svolta entro la fine dell’anno.