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Verbali BCE: domina l’attesa per gli sviluppi economici globali

giovedì 8 ottobre 2015, di Lorenzo Monti

La Banca Centrale Europea (BCE) ha diramato alle il verbale della riunione del proprio comitato esecutivo dello scorso settembre. Nelle minute pubblicate oggi la BCE rileva che l’Euro si è apprezzato di quasi il 2% da Luglio 2015, al netto dell’inflazione, sostenuto dalle aspettative sul mancato rialzo dei tassi di interesse USA nel mese di settembre.

La BCE: crescita dell’eurozona più lenta

La Banca centrale europea si aspetta che la ripresa economica nella zona euro sarà più lenta del previsto, a causa delle difficoltà che stanno incontrando i paesi Emergenti che inevitabilmente incidono sulla crescita economica di USA e Area Euro.
Il contesto economico è stato infatti visto con un crescente pessimismo da parte degli operatori di mercato, facendo perdere le speranze di un ciclo di ripresa duraturo e creando forte incertezza per le prospettive economiche future mondiali.

I tentativi della Banca Centrale di combattere il ribasso dei prezzi con il Quantitative Easing iniziato nel mese di marzo non stanno funzionando nel migliore dei modi con l’inflazione europea che nel mese di settembre ha virato in negativo dello 0,1%.

Nonostante il calo dei prezzi è dovuto in gran parte alle forti pressioni ribassiste sulle materie prime, in particolar modo energetiche, il Presidente Mario Draghi ha comunicato ai membri del Board della BCE che è pronto ad espandere gli stimoli monetari, se necessario, per evitare la deflazione.

Draghi ha dichiarato che sia troppo presto per una decisione in tal senso, e circa la metà dei governatori delle Banche Centrali nazionali della zona euro hanno sostenuto che è prematuro pensare ad un ulteriore stimoli monetario per l’Eurozona.

La BCE attualmente si è impegnata ad acquistare 60 miliardi di euro al mese di attività, tra cui debito sovrano, titoli di enti, obbligazioni garantite e asset-backed securities fino a settembre 2016 per consentire un ritorno dell’inflazione al suo obiettivo di poco meno del 2%.

Praet: “Più tempo per capire le forze trainanti dell’economia”

Peter Praet, membro dell’executive board della BCE, ha affermato che:

Non c’era un accordo totale nel board sul fatto che le prospettive di deflazione fossero aumentate, pertanto il Presidente Draghi ha concluso che fosse presto per dire se i recenti sviluppi avrebbero avuto un impatto duraturo sulle prospettive di medio termine dell’economia europea.

Sembrava che la liquidità immessa attraverso misure di politica monetaria dell’Eurosistema non fosse stata distribuita in modo uniforme in tutta l’area euro e si concretizzasse solo in un lento aumento della domanda.

Abbiamo sempre affrontato con decisione i segni di un inflazione al di sotto dei nostri obbiettivi e la nostra politica ha chiaramente contribuito a stabilizzare il contesto macroeconomico.

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