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Turchia: lira a picco dopo scandalo corruzione nel governo Erdogan
venerdì 27 dicembre 2013, di
La crisi politica in Turchia sta assumendo connotati sempre più cupi, a seguito dello scoppio dello scandalo corruzione che ha coinvolto l’attuale esecutivo guidato dal premier Recep Tayyip Erdogan. Il capo del governo turco ha così deciso di effettuare un maxi-rimpasto nel suo esecutivo, cambiando quasi la metà dei suoi ministri. Sono stati modificati ben dieci dicasteri dopo lo scandalo dei 50 arresti della tangentopoli turca, legata alle irregolarità nelle concessioni edilizie. A Istanbul la gente è nuovamente scesa in piazza per protestare contro l’esecutivo Erdogan, che si trova a dover fronteggiare una grave crisi politica a tre mesi dalle elezioni amministrative di marzo.
La mossa di Erdogan non ha comunque sortito grossi effetti sui mercati finanziari, dove si registrano sonore batoste per la borsa di Ankara e per la lira turca. Dallo scoppio dello scandalo corruzione la borsa turca ha perso quasi quindici punti percentuali, evidenziando una flessione superiore al 4% soltanto nel giorno di Natale. Gli investitori esteri stanno velocemente abbandonando il paese, soprattutto dopo l’avvio del tapering da parte della Federal Reserve.
La fuoriuscita di capitali stranieri è ben visibile sui mercati valutari, dove la lira turca sta crollando pericolosamente nonostante gli interventi della banca centrale di Ankara. Sul forex il tasso di cambio USD/TRY ha aggiornato i massimi storici, salendo fino a 2,14 nel giorno di Santo Stefano. Da inizio anno la lira perde circa il 20% sul dollaro americano. La situazione non va molto meglio se il rapporto di cambio include l’euro. Infatti, il cross EUR/TRY si è spinto fino a poco sotto 2,93, ai massimi di sempre: da inizio anno questo tasso di cambio sta guadagnando il 25%.