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Trump e il blocco ai migranti musulmani: l’inizio della Terza Guerra Mondiale?
lunedì 30 gennaio 2017, di
Si preannuncia l’arrivo di una Terza Guerra Mondiale? L’ordine esecutivo di Donald Trump contro l’ingresso di viaggiatori e migranti musulmani provenienti da sette Paesi a maggioranza islamica porta molti a temere l’inizio di una Terza Guerra Mondiale.
Sebbene Trump accusi due senatori - mostratisi totalmente contrari all’ordine esecutivo del magnate sull’immigrazione - di stare cercando a tutti i costi l’inizio di una Terza Guerra Mondiale, il mondo teme una reazione immediata da parte dell’estremismo e dal terrorismo islamico, prima su tutti l’ISIS.
Una Terza Guerra Mondiale può davvero avere inizio dal bando di migranti musulmani sul suolo degli Stati Uniti?
Cosa prevede l’ordine esecutivo di Trump sull’immigrazione musulmana
Il nuovo presidente ha sospeso il programma di accoglienza dei profughi negli Stati Uniti per quattro mesi e ha vietato per 90 giorni l’ingresso nel Stati Uniti dei cittadini provenienti da Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.
Tra le conseguenze, una detenzione immediata di molte persone arrivate nel frattempo nei principali aeroporti internazionali americani, e anche qualche ritorno forzato alle nazioni di origine.
Terza Guerra mondiale dopo il bando immigrazione? La risposta di Trump
Il presidente Donald Trump difende il suo ordine esecutivo del bando sull’immigrazione da sette paesi a maggioranza musulmana nell’ambito del piano per il rafforzamento della sicurezza nazionale, respingendo le critiche del Congresso, le proteste e il caos negli aeroporti di tutto il paese e in tutto il mondo.
L’ordine, emesso venerdì, da fede all’impegno preso da Trump durante la sua campagna elettorale con il fine di reprimere l’immigrazione dai Paesi affetti dal terrorismo.
Dopo che molti tra i parlamentari repubblicani più influenti hanno criticato aspramente l’ordine esecutivo del presidente Donald Trump per il blocco temporaneo dell’ingresso negli Stati Uniti di persone provenienti da sette nazioni a maggioranza musulmana, il magnate ha dato la sua risposta con una dichiarazione ufficiale e sul suo profilo Twitter.
I senatori John McCain dell’Arizona e Lindsey Graham del South Carolina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta domenica definendo il divieto "una ferita auto-inflitta nella lotta contro il terrorismo". Sono solo due tra i tanti massimi esponenti politici ad essersi espressi negativamente in pubblico contro l’ordine di Trump, che sta suscitando proteste diffuse in tutta la nazione.
Il presidente si è rivolto a McCain e Graham in particolare in due tweet nella serata di domenica, accusando i senatori veterani di "stare iniziando una terza guerra mondiale".
The joint statement of former presidential candidates John McCain & Lindsey Graham is wrong - they are sadly weak on immigration. The two...
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 29 gennaio 2017
La dichiarazione congiunta degli ex candidati presidenziali John McCain e Lindsey Graham è sbagliata - purtroppo sono deboli in materia di immigrazione. I due...
...Senators should focus their energies on ISIS, illegal immigration and border security instead of always looking to start World War III.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 29 gennaio 2017
senatori dovrebbero concentrare le loro energie sull’ISIS, l’immigrazione clandestina e la sicurezza dei confini, invece di cercare sempre di dare inizio alla terza guerra mondiale.
Le proteste contro lo stop di migranti musulmani negli USA
Alcuni giudici federali hanno emesso delle sentenze sabato e domenica per bloccare la deportazione dei viaggiatori affetti dal nuovo provvedimento di Trump bloccati negli aeroporti negli Stati Uniti, ma gli effetti a lungo termine e la legalità del provvedimento esecutivo rimangono poco chiari.
In una lunga e pungente dichiarazione, Trump ha difeso il divieto temporaneo di ingresso ad alcuni migranti musulmani, insistendo che "non è questione di religione", ma di "proteggere i nostri cittadini e la frontiera".
I leader di tutto il mondo si sono definiti contrari al provvedimento.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto che la lotta globale contro il terrorismo di Trump è una scusa per vietare alle persone provenienti da paesi a maggioranza musulmana di entrare negli Stati Uniti.
Il primo ministro Gentiloni scrive invece su Twitter:
“L’Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell’Europa".
Giudici contro Donald Trump
Nella tarda serata di sabato, un giudice federale di Brooklyn, N. Y., ha emesso un’ingiunzione temporanea che ha bloccato la deportazione degli immigrati e dei viaggiatori interessati dall’ordine esecutivo di Trump, ma che non si pronuncia sull’ingresso all’interno del paese e sulla costituzionalità delle misure di Trump.
Altri provvedimenti giudiziari hanno messo in discussione l’esecuzione dell’ordine di Trump, preannunciando una lunga revisione legale del blocco dei migranti musulmani e il divieto di accesso negli USA.
Nel frattempo, nel tentativo di attenuare la confusione, il nuovo dirigente del Dipartimento della Sicurezza Nazionale ha dichiarato nella serata di domenica che l’ordine non inciderà sui titolari delle cosiddette green card o sui residenti permanenti legali.
Il risultato del bando ai musulmani di Trump ha scatenato il caos a livello mondiale.