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Telecom Italia presenta il nuovo piano: ricambio generazionale e formazione

venerdì 19 gennaio 2018, di Lorenzo Baldassarre

Telecom Italia presenta il primo piano occupazionale dell’era Genish, nuovo amministratore delegato della società dal 28 settembre 2017. Il piano di durata triennale dovrebbe partire già a marzo 2018, fretta che non è piaciuta ai sindacati, che sono aperti al dialogo, ma sono contrari a scadenze unilaterali.

Cosa prevede il piano elaborato dai vertici TIM?

Telecom Italia presenta il nuovo piano

Il piano di Telecom Italia presentato ai sindacati prevede un ricambio generazionale low cost. Ad uscire saranno infatti i dipendenti con gli stipendi più alti e con almeno 58 anni di età, mentre i nuovi entrati avranno uno stipendio più basso e inquadrati come “apprendisti professionisti”.

Gli esuberi saranno su base volontaria e riguarderanno 7.500 lavoratori di Telecom Italia, di cui circa 5.000 in prepensionamento grazie all’articolo 4 della Legge Fornero, mentre 2.500 grazie agli incentivi all’uscita con 28 mensilità al massimo.
Oltre agli esuberi ci saranno 3.500 ricollocamenti interni.

Infine arriveranno 2.000 nuove assunzioni. I giovani assunti da TIM dovranno avere ottime competenze e saranno low cost, dal momento che verranno inquadrati come “apprendisti professionalizzanti”.

A sostenere economicamente queste assunzioni di Telecom italia interviene la "solidarietà" degli attuali dipendenti (ma calata dall’alto), che lavoreranno 20 minuti in meno al giorno. Secondo alcune indiscrezioni il costo del piano occupazionale di Telecom Italia sarà di 700 milioni di euro. Denaro che la società ha già raccolto.

Oltre al discorso occupazionale l’azienda punterà alla formazione di circa 50.000 dipendenti, soprattutto nel campo digitale. Il piano prevede lezioni sia in aula che online e riguarderà anche i dipendenti a tempo determinato. Non stupisce questa mossa, dato che fin da subito il nuovo ad di TIM Amos Genish aveva annunciato di voler ricorrere a un grande piano di formazione per l’intero staff del colosso tlc.

L’accordo con i sindacati parte già in salita proprio in merito ai tempi. L’azienda intende far partire il piano fra due mesi, ma i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno esternato in una dichiarazione comune:

La grande complessità delle tematiche esposte ed i passaggi democratici necessari non possono essere bypassati da una scadenza imposta unilateralmente dall’azienda, pena il rischio di insuccesso del negoziato con le relative conseguenze

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