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Tasi 2015 precompilata come il Modello 730? Ecco cosa cambia nelle tasse sulla casa

lunedì 26 gennaio 2015, di Simone Casavecchia

Per effetto della Legge di Stabilità viene posticipata a data da destinarsi la riforma di quelle tasse sulla casa (Tasi, Tari e IMU) che tanto hanno fatto penare i contribuenti lo scorso anno e che potrebbe riconfigurare la medesima situazione di incertezza anche per il 2015.

Al di là del dato, indubbiamente positivo, riguardo agli importi dovuti per la Tasi che resteranno pressoché invariati anche nel 2015, dal momento che è stato confermato il tetto massimo del 2,5 per mille per l’aliquota stabilita dal comune, non può considerarsi altrettanto positivo il permanere delle stesse modalità di versamento. Nel 2014, infatti, la maggior parte dei contribuenti è stata tenuta alla compilazione del modello F24, in forma autonoma o, più spesso, con l’ausilio di un professionista abilitato, situazioni queste, che, soprattutto in vista delle scadenze, hanno ingenerato un vero e proprio caos tra i contribuenti.

Anche per il 2015 rimane, tuttavia, lo stesso dubbio relativo ai modelli di pagamento: il contribuente dovrà compilarli autonomamente, rischiando errori e sanzioni, oppure i modelli saranno inviati, in forma precompilata, dalle singole amministrazioni comunali?

La legge 147/2013 (comma 689) prevedeva che

"l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori"

ovvero da parte delle amministrazioni comunali che imponevano il pagamento della Tasi stessa. Il decreto Ministeriale (Febbraio 2014) che attuava l’applicazione del tributo disciplinando anche le modalità di pagamento, ha rivisto questo aspetto, chiarendo che la Tasi con modello precompilato sarebbe stata un’opzione esercitabile dai Comuni ma non un loro obbligo.

All’atto pratico quella dell’invio di un modello precompilato per la Tasi era un’opzione difficilmente esercitabile, dal momento che sarebbe stato necessario integrare i dati degli identificativi catastali con i dati dei reali occupanti degli immobili attraverso la costruzione di una specifica banca dati per l’applicazione della Tasi, da costruire attraverso la somministrazione di uno specifico questionario a tutti i contribuenti. Insomma tutte soluzioni di difficile applicabilità, soprattutto nei casi dei comuni più estesi e con un elevato numero di abitanti.

Dal momento che la disciplina della Tasi segue quella dell’IMU, anche il DL 16/2014, che chiariva le modalità di versamento della Tasi, ha continuato a sostenere la convenzione che il tributo dovesse essere calcolato e pagato autonomamente da ogni contribuente.

La situazione relativa al pagamento della Tasi nel 2015, viene resa più complessa dal dettato della L. 89/2014 (la legge di conversione che rendeva vigente il decreto riguardante il Bonus Irpef da 80 euro), che modifica nuovamente le modalità del versamento del tributo e stabilisce che dal 2015

"i Comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli".

In altri termini, se non ci dovessero essere ulteriori specifiche e modificazioni normative il contribuente potrà richiedere al proprio Comune l’invio di modello di pagamento (F24) precompilato per la Tasi dovuta nel 2015. L’invio di un modello di pagamento precompilato rimane quindi, una possibilità e non un obbligo per i Comuni che, però, dovranno essere pronti a soddisfare le richieste dei propri cittadini qualora volessero un modulo precompilato per rendere il pagamento più semplice.

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