Stati Uniti: la Fed continua ad essere divisa. Riuscirà oggi Bernanke a fare chiarezza?

Il presidente Ben Bernanke potrebbe essere il più popolare alla Federal Reserve, ma non è l’unico a prendere decisioni di politica monetaria. Andiamo a conoscere gli altri membri della banca centrale e vediamo cosa hanno da dire per quanto riguarda l’uscita dal piano di stimolo della Fed.

Falchi: Plosser, Fisher, e Lacker

I falchi sono quelli più aggressivi nei confronti di un inasprimento della politica monetaria. Recentemente, essi hanno sostenuto che gli acquisti di asset dovrebbero essere ridotti già dal mese di giugno.

Tra loro ci sono il presidente della Federal Reserve Bank di Dallas, Richard Fisher, il presidente della Fed di Philadelphia Charles Plosser e il presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker. Tutti e tre concordano sul fatto che gli acquisti di obbligazioni garantiti da ipoteca devono essere interrotti.

Fisher e Lacker puntano entrambi alla ripresa dei prezzi delle case e alle nuove costruzioni, dicendo che questi indicano che i titoli garantiti da ipoteca non siano più necessari. Nel frattempo, Charles Plosser dice che il miglioramento del quadro economico generale è anche una ragione sufficiente per fare un passo indietro dall’attuale easing.

Colombe: Evans, Rosengren, e Bullard

Sul lato opposto, ci sono le colombe che pensano che la politica monetaria ultra-allentata della Fed sia appropriata. Il presidente della Fed di Chicago Evans riconosce i miglioramenti nel mercato del lavoro, ma pensa che potrebbe essere ancora troppo presto per ritirare lo stimolo.

Nel frattempo, il presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis James Bullard è ancora insoddisfatto della crescita economica, che, dice, è ancora più lenta del previsto. E poi c’è il capo della Fed di Boston Eric Rosengren il quale sostiene che la Fed dovrebbe aggiungere ulteriori stimoli con l’inflazione ancora bassa e la disoccupazione ancora alta!

Quelli del mezzo: Raskin e Dudley

Infine, abbiamo quelli del mezzo, ancora indecisi se la Fed dovrebbe portare avanti il suo programma di allentamento o no.

Nel suo discorso della scorsa settimana, un membro del consiglio dei governatori della Fed, Sarah Bloom Raskin ha detto che era ancora troppo presto per dire se il più recente programma di stimolo della Fed stesse avendo un buon impatto sull’economia statunitense. La Raskin ha fatto notare che alcuni settori hanno già mostrato miglioramenti, ma che il ritmo della ripresa è ancora troppo lento.

All’inizio di questa settimana, il presidente della Fed di New York William Dudley ha detto che si aspetta che il QE inizierà ad essere diminuito gradualmente ad un certo punto, ma che il fiscal drag sta ancora portando la crescita verso il basso. Con questo, ha osservato che non è sicuro se la prossima mossa di politica monetaria dovrebbe favorire i falchi o le colombe. Per ora, attende che cambino le prospettive del mercato del lavoro e l’inflazione prima di decidere come regolare il ritmo di acquisti di obbligazioni.

Conclusione

Se c’è una conclusione che possiamo trarre da questi ultimi interventi dei funzionari della Fed, è che i membri della banca centrale sono ancora molto divisi sulla questione del’uscita dal programma di stimolo. Il discorso del presidente della Fed Bernanke questa settimana dovrebbe fornire una migliore idea su quali saranno le prossime mosse della Fed.

Inoltre è anche importante considerare chi tra questi funzionari della Fed sia effettivamente un membro votante del FOMC, e questi sono Bernanke, Rosengren, Bullard, Evans, Dudley e Raskin - che non hanno alcun fretta di porre fine al QE. Fisher e Plosser invece frequentano le riunioni e partecipano alle discussioni ma non hanno diritto di voto.

In poche parole, sembra che il FOMC non cercherà di apportare modifiche alla politica monetaria per il momento, sulla base del sentiment dei suoi membri votanti.