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Stati Uniti: default si avvicina. Senato prova ad alzare il tetto del debito per 6 settimane
lunedì 14 ottobre 2013, di
Manca davvero poco alla fatidica scadenza del 17 ottobre, termine ultimo entro il quale gli Stati Uniti dovranno già aver trovato una soluzione per aumentare il tetto al debito pubblico che per legge è fissato a 16.700 miliardi di dollari. Questa cifra è stata praticamente già superata, per cui senza un incremento al limite legale il paese sarà costretto clamorosamente a dichiarare default sul debito, ovvero non sarà più in grado di onorare i propri impegni finanziari con i suoi creditori. Per evitare una vera e propria "catastrofe finanziaria", con gravi ripercussioni sull’intera economia e finanza mondiale, un gruppo bipartisan di senatori sta provando a trovare un’intesa per scongiurare il default, lavorando almeno su un accordo-ponte di 6 settimane.
Il vero obiettivo sarebbe l’innalzamento del tetto al debito pubblico fino al termine dell’anno, ma per ora il braccio di ferro tra repubblicani e democratici sembra non avere fine. Il presidente Barack Obama ha già rifiutato una proposta della Camera, che avrebbe garantito la fine dello shutdown con il momentaneo aumento al tetto dl debito pubblico in cambio di concessioni sul budget federale per il prossimo anno. Obama vuole porre fine alla diatriba sul debito e allo stesso tempo anche quello sul blocco delle attività governative, ferme ormai da oltre dieci giorni. In ogni caso John Boehner, speaker repubblicano alla Camera USA, è stato incaricato per trovare un accordo per aumentare il tetto al debito per 6 settimane senza però legare il provvedimento alla legge di bilancio e quindi alla fine dello shutdown.
Intanto, sul rischio default degli USA si è espresso anche il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, che ha ricordato come siamo ormai a pochi giorni di distanza da un "momento pericoloso". Secondo Kim un eventuale default degli Stati Uniti sarebbe un disastro per l’economia mondiale e metterebbe in ginocchio i paesi in via di sviluppo. Sui mercati finanziari si ripartirà dai guadagni realizzati sul finire della scorsa ottava, quando a Wall Street l’indice S&P500 ha chiuso sopra i 17mila punti e l’indice Dow Jones poco sotto i 15.250 punti. Sul forex il dollaro americano resta sotto pressione: il cambio euro-dollaro quota sopra 1,3550.