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Stati Uniti: NFP e salari deludono. Tasso di disoccupazione sotto il 4% (aprile)
venerdì 4 maggio 2018, di
Stati Uniti: i Non Farm Payrolls di aprile hanno deluso le attese del mercato, come si può osservare sul nostro Calendario Economico.
Per quanto riguarda i Non farm-payrolls, il dato diffuso dal US Bureau of Labor Statistics (BLS) a 164 mila è servito a riscattare il forte calo del mese precedente (da 324 mila buste paga di febbraio a 135 mila di marzo) ma si è attestato molto al di sotto del consensus che si era assestato a +193 mila unità.
Sul fronte disoccupazione, invece, il tasso è sceso al 3,9% ed ha fatto i conti con un consensus al 4,0%. Il tasso di partecipazione, poi, è rimasto sostanzialmente stabile dal 62,9% al 62,8% (63% le attese).
Infine il salario orario medio - che nella precedente rilevazione era avanzato dello 0,2% (dato rivisto da 0,3%) – ad aprile ha registrato un +0,1% su base mensile. Su base annua, invece, la variazione è stata del 2,6% a fronte di un’aspettativa di crescita del 2,7 per cento.
Dato deludente: aumentano dubbi su crescita economia Usa
Secondo l’Ufficio studi di IG queste figure sul mondo del lavoro statunitense sono state abbastanza deludenti ed hanno confermato la debolezza già evidenziata nel mese precedente. “Grazie alle revisioni effettuate sulle figure di febbraio e marzo la media degli ultimi tre mesi si mantiene al di sopra dei 200 mila posti di lavoro creati (+208k per la precisione)”, ha tenuto a precisare Filippo Diodovich, market strategist presso IG.
I dati macro odierni hanno inoltre lasciato qualche perplessità sulla debolezza della crescita salariale. Per Diodovich gli incrementi “sono stati troppo poco significativi e inferiori ai requisiti imposti dai banchieri centrali. Tenendo conto anche delle pressioni inflazionistiche la crescita salariale rischia di porre seri dubbi sulla spesa per consumi nel 2018 e in generale sullo stato di salute dell’economia americana”.
L’insieme di questi elementi, dunque, aumenta le probabilità che entro fine anno gli ulteriori rialzi del costo del denaro possano essere solamente due. Per lo strategist del broker londinese è scontato che il braccio operativo del principale istituto centrale mondiale (il FOMC) possa aumentare il costo del denaro negli Stati Uniti di 25 punti base nel prossimo meeting (decisione nella serata del 13 giugno) portandoli dal range 150-175 bps al range 175-200 bps. Il rialzo successivo potrebbe invece essere effettuato fra settembre e novembre.