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Sondaggio sull’Euro: ritorno alla lira? Due giovani su tre bocciano la moneta unica
lunedì 5 maggio 2014, di
I sondaggi sull’euro e sul possibile ritorno alla lira sono ormai quasi all’ordine del giorno; segno che qualcosa non ha funzionato in un processo di integrazione europea che avrebbe dovuto essere inarrestabile, e invece segnala sempre maggiori diseguaglianze sociali. Quando la critica, però, arriva direttamente dai più giovani, ovvero da quella nuova generazione cresciuta a pane e retorica europeista, è il momento di fermarsi a riflettere: cosa non ha funzionato nella moneta unica, e cosa è necessario cambiare in un’Unione Europea che sembra sempre di più un unione di banche e mercati, e sempre meno un’autentica unione dei popoli?
L’Europa è ancora il nostro futuro?
Con questa domanda, che a molti suona quasi come un’accusa, si è inaugurerà oggi pomeriggio un incontro presso l’Arcivescovado di Milano, per illustrare i dati raccolti nel Rapporto Giovani dall’Istituto Toniolo. Ben al di là di qualsiasi sospetto di pregiudizio euroscetticista, la maggioranza dei ragazzi interpellati ha risposto con un desolante no alla domanda se credano realmente che, prima o poi, questa Europa possa finalmente divenire un’autentica unione politica. Ma non è il solo tratto sconfortante riscontrato.
L’Unione europea è un progetto fallito; bocciato anche l’euro
Ben il 58 per cento degli intervistati, infatti, dichiara che l’Unione europea è un progetto sostanzialmente fallito; non va meglio alla moneta unica: piace appena al 32 per cento degli interpellati, e tutti ritengono che non abbia contribuito a migliorare la qualità della vita di nessuno.
I sospetti anti-tedeschi
Non sembra suscitare grandi simpatie neanche quello che, a torto o a ragione, viene considerato il vero cuore pulsante dell’Ue, ossia la Germania. Appena il 35 per cento dei giovani si sente in qualche modo “vicino” alla nazione tedesca (Paese che, di fatto, condiziona le scelte di tutta Europa). Si registra, comunque, una forte ambivalenza: viene sostanzialmente bocciata la linea del rigore, simbolo dell’Ue che non piace più a nessuno e di cui si incolpa in larga parte la politica portata avanti da Angela Merkel, ma la Germania è comunque fortemente attrattiva per i giovani laureati che stanno pensando di lasciare l’Italia.
L’Europa piace solo ai ricchi?
Altro dato che fa riflettere, è il maggiore consenso che l’attuale assetto Ue continua a riscuotere tra le classi più agiate: le critiche sono talmente diffuse da superare anche le classiche barriere legate all’istruzione (il 49 per cento dei laureati la ritiene comunque un fallimento), ma si fanno davvero dilaganti nelle categorie più deboli, come i Neet (i ragazzi che non studiano e non lavorano) dove la sfiducia ha quasi raggiunto quota 70 per cento.