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Sondaggio sull’uscita dall’Euro: cosa ne pensano davvero gli italiani?
venerdì 31 gennaio 2014, di
Un sondaggio sull’uscita dall’Euro? Niente di più comune in un periodo come questo, nel quale l’approssimarsi delle elezioni europee rende particolarmente attuale il dibattito sulla moneta unica e, più in generale, sulle politiche di austerità. Stavolta a prendersi l’onere di saggiare l’opinione degli italiani in merito è l’autorevole Istituto Piepoli, che opera nel settore delle ricerche di marketing da oltre 40 anni, e ha pubblicato i risultati del suo studio all’interno del numero di Panorama in edicola questa settimana.
A quanto ammonta l’euroscetticismo in Italia?
Dall’analisi delle informazioni raccolte, ciò che balza subito agli occhi è che, ad oggi, se gli italiani fossero chiamati concretamente e direttamente a esprimersi sulla possibile uscita dall’Euro, difficilmente la maggioranza di essi sancirebbe l’addio alla moneta unica. Secondo Piepoli, infatti, il blocco degli euroscettici si ferma a circa il 30 per cento degli interpellati. Quota più che ragguardevole, comunque, e che raggiunge la soglia addirittura del 50 per cento se consideriamo solo gli elettori di centro destra.
Qual è il legame tra politiche di austerity ed euroscetticismo?
E’ interessante, però, rilevare anche che la sfiducia nei confronti della moneta unica sembra fortemente condizionata dal perdurare delle politiche di austerità: ben il 47 per cento degli intervistati, infatti, ammette che dinnanzi a un venire meno dell’austerity, la sua opinione sull’Euro migliorerebbe.
Come voterebbero gli italiani in un referendum sull’austerità?
Italiani e austerity europea: un binomio sempre più controverso. Al di là del canto delle sirene dei movimenti antieuropeisti, infatti, i nostri concittadini si confermano – nonostante tutto - sostenitori del progetto politico comunitario, ma anche fortemente contrari a cieche politiche di rigore che non abbiano come stella polare lo sviluppo economico. Interpellati su un possibile referendum sull’austerity, infatti, circa due terzi del campione selezionato voterebbero con un convinto sì alla sua abolizione.
Tirando le somme, i risultati di questo interessante sondaggio ci offrono il quadro di un’Italia divisa a metà, tra le inevitabili tentazioni di un euroscetticismo che coglie il malcontento delle fasce di popolazione più deboli, ma anche con l’irriducibile voglia di credere in Europa che sia, una volta per tutte, davvero quella dei popoli e dei cittadini.