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Sole 24 Ore: ecco il nuovo cda. Giornalisti in sciopero, è crisi senza fine
martedì 15 novembre 2016, di
Il cda del Sole 24 Ore, l’annuncio dello sciopero dei giornalisti e la conferma di una crisi senza fine. Spaventa il piano di Vincenzo Boccia, a capo di Confindustria, per salvare il giornale finanziario a partire dal risanamento dei conti. Nei primi nove mesi dell’anno la perdita del Sole 24 Ore è stata milionaria, il buco è ormai enorme. E il primo passo da fare, promette Boccia, è licenziare.
Nominato il nuovo ad del Gruppo Il Sole 24 ore: è Franco Moscetti, ex ad di Amplifon. Lo ha comunicato il nuovo presidente del Sole, Giorgio Fossa.
Dopo ore di assemblea del cda lunedì, sono state fatto le nomine in calendario: Fossa è il nuovo presidente del Sole 24 Ore, Moscetti prederà oggi l’incarico da ad.
Tutto voluto dall’azionista di maggioranza del Sole - Confindustria.
Il nuovo Cda de Il Sole 24 Ore è composto da:
- Giorgio Fossa, nuovo presidente ed ex presidente dell’associazione degli industriali, Luigi Abete, altro ex numero uno in Confindustria,
- Francesca Di Girolamo, funzionaria di Confindustria
- da Edoardo Garrone,
- Luigi Gubitosi,
- Giuseppina Nengano,
- Patrizia Micucci,
- Marcella Panucci,
- Carlo Robiglio,
- Livia Salvini
- Massimo Tononi.
Tra le priorità l’aumento di capitale e il taglio della struttura dei costi di tutto il Gruppo Sole 24 Ore.
In sciopero i giornalisti de Il Sole 24 Ore
I giornalisti non ci stanno: il portavoce rappresentante il comitato di redazione de Il Sole 24 Ore Giovanni Negri ha annunciato uno "sciopero immediato" durante l’assemblea degli azionisti in risposta al piano di esuberi, già soprannominato “piano lacrime e sangue”. La notizia dell’arrivo di uno sciopero piace agli azionisti giornalisti presenti alla riunione del cda nella sede di Milano, e reagiscono con grandi applausi.
L’assurdo al cda de Il Sole 24 Ore si conferma con i grandi assenti: nell’aula mancano Carlo Robiglio, il presidente, che giustifica la mancanza causa “problemi personali”, e l’amministratore delegato Gabriele del Torchio, che già alla fine della scorsa settimana ha salutato la redazione.
Date le assenze, è assegnato a Luigi Abete - vice presidente pro tempore - il compito di nominare il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo presidente del Gruppo Sole 24 Ore dopo che la pubblicazione dei pessimi conti del giornale da gennaio a settembre 2016 ha spinto il cda ad un abbandono generale della nave.
A guidare l’assemblea del cda di oggi, con il compito principale di nominare i suoi nuovi componenti, troviamo solo la consigliera Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria e incaricata al controllo del giornale finanziario.
Sole 24 Ore in cda: il punto sugli esposti alla Consob
Le conferma della crisi continuano: prende la parola l’azionista Nicola Borzi per parlare degli esposti alla Consob - qualcuno doveva pur farlo, soprattutto dopo la perquisizione della Finanza nella sede di Milano nel mese di ottobre. Come risolvere le accuse contro Il Sole 24 Ore, prima su tutte l’accusa di aver manipolato in eccesso i numeri delle copie digitali del quotidiano vendute?
Confindustria promette la cessione di responsabilità verso eventuali colpevoli. Per Luigi Biscozzi, presidente del collegio sindacale, la società inglese DI Source, attraverso cui sarebbe avvenuta la manipolazione e il gonfiamento dei dati, non lavora più per Il Sole 24 Ore da aprile 2016.
Abete specifica:
"La procura di Milano sta svolgendo un’indagine, e come tale essa è coperta da segreto istruttorio. Fermo restando l’impegno della società a fornire la più ampia collaborazione all’autorità giudiziaria, ed alla Consob.
Se ci sono state responsabilità civili, saranno perseguite come tutte le altre irregolarità, secondo le normative vigenti. Auspico e prevedo che questo sarà il criterio usato anche dal nuovo cda".
Crisi Sole 24 Ore: la posizione di Confindustria
La crisi de Il Sole 24 Ore colpisce da vicino Confindustria. Questa è esposta verso il giornale per ben il 67,5% del capitale totale del gruppo.
Il piano di salvataggio del Sole sarà duro, ma secondo Antonio Matonti di Confindustria c’è bisogno che "continui ad essere assicurata la massima autonomia editoriale di cui Il Sole 24 Ore ha bisogno per rimanere strumento essenziale di informazione economico-finanziaria e di diffusione della cultura dell’impresa e dell’industria".
Il compito di Confindustria nella questione Sole 24 Ore è chiaro: "è e sarà chiamata a svolgere il proprio ruolo di azionista, assumendosi la responsabilità della scelta del nuovo consiglio di amministrazione, nonché l’onere economico-finanziario di supportare il piano industriale dallo stesso approvato".
Cosa prevede il nuovo piano 2016-2020 de Il Sole 24 Ore
Lo scorso venerdì il cda de Il Sole 24 Ore ha approvato i conti includenti il terzo trimestre, insieme alla pubblicazione del nuovo piano industriale 2016-2020 (richiesto ufficialmente dalla Consob).
I punti chiave del nuovo piano sono:
- risanamento della struttura economico-finanziaria del gruppo attraverso una incisiva azione di riduzione costi e di efficientamento gestionale;
- intervento sulle aree attualmente in perdita;
- attenzione al posizionamento di qualità e al ruolo strategico del quotidiano;
- flussi di cassa positivi a supporto della crescita a partire dal 2019;
- generare risultati economici positivi, valorizzando gli asset del Gruppo e la forza del brand.
Quanto è grave la crisi del Sole 24 Ore?
Molto, molto grave. Facciamo il punto della situazione riportando i risultati del 1° semestre 2016:
Il gruppo 24 Ore ha archiviato i primi sei mesi del 2016 con un passivo di circa 50 milioni di euro (49,8 mln), presentando un patrimonio netto pari a 28,2 milioni, con una diminuzione di 59 milioni rispetto al patrimonio netto del bilancio consolidato al 31 dicembre dello scorso anno, che ammontava a 87,2 milioni di euro.
Su ricavi per 151,8 milioni di euro si ha un margine operativo lordo (ebitda) negativo per 19,7 milioni di euro (nel primo semestre del 2015 era negativo per 2,8 milioni) e un risultato operativo (ebit) negativo per 36 milioni, mentre l’anno precedente era stato negativo per poco più di 10 milioni di euro.
Inoltre, i debiti netti sfiorano i 30 milioni. I costi diretti e operativi, invece, risultano pari 109,1 milioni, in calo di 9,7 milioni rispetto al primo semestre 2015 rideterminato.