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Senza Lavoro: è questa la prossima crisi? Zona Euro, oltre 19 milioni i disoccupati
lunedì 6 maggio 2013, di
La disoccupazione cronica è un problema per l’Europa ed i paesi della moneta unica e, prima o poi, bisognerà iniziare a considerarla come una vera e propria crisi. Già oggi, i leader europei si rendono conto che i numeri sull’occupazione non possono essere considerati come qualcosa che si risolverà da sé, una volta che le condizioni economiche siano migliorate.
Rispetto agli Stati Uniti, ad esempio, dove il mercato del lavoro è un determinante per la politica economica, le autorità europee hanno sino ad oggi avuto un approccio passivo alla questione "lavoro".
Bisogna fare qualcosa
Ma la disoccupazione epidemica, specie in paesi della zona Euro come la Spagna o l’Italia, rivela la necessità di un cambio di retorica, scientificamente supportato dai dati rilasciati qualche giorno fa dalla Commissione Europea.
Olli Rehn, al capo della Commissione per gli Affari Economici e Monetari, parlava della riduzione della disoccupazione come un fenomeno conseguentemente naturale al miglioramento delle condizioni economiche, un qualcosa di inevitabile una volta che il percorso delle dure riforme strutturali sarebbe giunto al compimento.
Dopo la pubblicazione delle previsioni della Commissione Europea, lo stesso Rehn ha citato la famosa frase del Presidente della BCE, Mario Draghi: bisogna fare "tutto il necessario" per superare l’imminente crisi del lavoro.
Zona Euro: quanti sono i disoccupati?
Nel mese di marzo, la disoccupazione nella zona euro ha raggiunto il livello record del 12.1%; in altre parole, circa 19 milioni di cittadini della zona Euro sono senza un posto di lavoro.
Di questi, oltre tre milioni e mezzo sono giovani, la disoccupazione giovanile ha infatti superato il 24% nell’Eurozona e i numeri dei singoli paesi sono a dir poco spaventosi.
Solo per citarne alcuni:
- 55.9% in Spagna,
- 38.4% in Italia,
- 38.3% in Portogallo,
- 30.3% in Irlanda,
- 26.5% in Francia.
La crisi del lavoro è evidente dagli ultimi dati Eurostat, nel mese di marzo infatti il tasso di disoccupazione ha superato il 27% in Grecia, raggiunto il 26.7% in Spagna, l’11.5% in Italia, il 17.5% in Portogallo.
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Crisi del lavoro: quali soluzioni per il futuro?
Sebbene le autorità europee abbiano iniziato a riconoscere l’entità del problema "disoccupazione" e nonostante esistano diverse misure da adottare per farvi fronte, non esiste una soluzione immediata a questo che sembra essere il prossimo grande problema dell’Eurozona.
Phillip Shaw, capo economista alla Investec di Londra, spiega:
"Data la profondità della crisi, il problema maggiore è che qualsiasi soluzione potrebbe iniziare ad avere impatto positivo passato del tempo. Non c’è in alcun modo una maniera rapida per risolvere la questione."
Inoltre, anche il ritorno alla crescita economica non sarebbe sufficiente a garantire una diminuzione significativa del tasso di disoccupazione spiega Blanchflower, studioso autore di una recente ricerca sul mercato del lavoro che mostra l’aumento del numero di persone che lavorano meno di quanto vorrebbero/potrebbero fare in realtà.
"Nel caso di una ripresa economica è possibile che aumentino le ore di lavoro dei dipendenti, ciò implica dunque che il tasso di disoccupazione non diminuirà in maniera evidente e rapida. Per questo sembra che saremo condannati ad altri anni di disoccupazione elevata." Blanchflower, 5 maggio 2013, Cnbc
Quali speranze, dunque, possono avere per il futuro quegli oltre tre milioni di giovani in cerca di un posto di lavoro?