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Salvini: “Con noi via leggi sulla propaganda fascista e mano libera alle forze dell’ordine”
lunedì 18 settembre 2017, di
Matteo Salvini dal palco di Pontida lancia in maniera ufficiale la campagna elettorale della Lega Nord, parlando di una “lunga marcia per cambiare il Paese” che si andrà a concludere con le elezioni politiche della prossima primavera.
Non poteva esserci occasione migliore per iniziare questa cavalcata che lo storico raduno di Pontida, creato nel 1990 da un Umberto Bossi che però non è stato invitato a salire sul palco, con ogni probabilità in virtù della storia dei fondi bloccati alla Lega in conseguenza della condanna in primo grado del Senatur e dell’ex tesoriere Belsito.
Nonostante i conti congelati, sono state circa 50.000 le persone accorse per l’appuntamento simbolo di una Lega Nord che mai come questa volta, grazie alla cura Salvini, può giocare un ruolo determinante alle prossime elezioni.
Ecco quindi che dal palco di Pontida Matteo Salvini torna a spingere sui temi a lui più cari, come quello dei migranti che “ci hanno portato come gentile omaggio” malattie come “lebbra, malaria, scabbia che non c’erano più nella nostra Italia”, ma anche intervenendo sulla legge Fiano contro la propaganda fascista.
Matteo Salvini, lite con Umberto Bossi
Nonostante i fondi congelati alla vigilia del raduno, a Pontida è andata in scena la storica manifestazione simbolo della Lega Nord, alla quale hanno partecipato 50.000 persone con ben 150 pullman giunti da tutta Italia.
Ad aprire le danze è stato un invitato d’eccezione, ovvero quel Giovanni Toti da molti indicato come anello di congiunzione tra il carroccio e Forza Italia e autentico collante per una futura coalizione di centrodestra alle prossime elezioni politiche.
L’assenza di Umberto Bossi invece dal palco di Pontida ha fatto rumore. Arrivato al raduno, al Senatur non è stato concesso neanche un saluto pare per evitare fischi e contestazioni a quello che è il padre della Lega,
Bossi non l’ha presa molto bene, commentando amareggiato come “Matteo Salvini racconta delle balle. Io non mi sono mai aspettato niente da Salvini, non mi ha aspetto niente da chi ha tradito il Nord”.
In apertura del suo discorso, l’attuale segretario del carroccio comunque aveva reso omaggio a Bossi “ho imparato molto da chi è venuto prima di me, se siamo qua oggi è perché la Lega ha radici profonde, e ringrazio chi prima di me ha avuto onere e onore di essere segretario di questo meraviglioso movimento”, nonostante questo però tra i due ormai la frattura è insanabile.
Salvini-show a Pontida
Polemiche a parte, il raduno di Pontida è stato senza dubbio il momento della consacrazione di Matteo Salvini come nuovo leader indiscusso della Lega Nord, infiammando a più riprese i tanti militanti presenti.
Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese. Andremo avanti anche senza soldi, chiederemo aiuto agli italiani, ma l’anno prossimo saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo, con l’Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e soprattutto della democrazia.
Non si nasconde quindi Salvini, parlando apertamente di una Lega al governo dopo le prossime elezioni, anche se nel centrodestra “non voglio più vedere i poltronari di professione alla Alfano, sia chiaro a Berlusconi e alleati”.
Quanto alle misure da mettere in campo una volta giunti al governo, anche qui Matteo Salvini ha le idee molto chiare in materia di sicurezza e di libertà di espressione, mettendo sotto accusa la legge Fiano appena approvata alla Camera.
Quando andremo al Governo, daremo mano libera a uomini e donne delle forze dell’ordine per darci pulizia e sicurezza. cancelleremo la legge Mancino e la legge Fiano, le idee non si processano, queste cose si facevano in Urss.
La Lega Nord quindi secondo Salvini è pronta per andare a governare, definendosi più volte come il “prossimo Presidente del Consiglio” durante il suo discorso. Una suggestione questa difficile ma non impossibile: se il centrodestra riuscirà ad ottenere il 40%, allora le porte di Palazzo Chigi saranno spalancate, altrimenti niente sogni di gloria.