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Saccomanni al World Economic Forum: l’Italia tornerà a crescere nel 2014?
venerdì 24 gennaio 2014, di
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni è ottimista. Direttamente da Davos, cittadina svizzera del Canton Grigioni che conta circa 10 600 abitanti dove si sta svolgendo il World Economic Forum, Saccomani ha parlato dell’Italia e dei risultati raggiunti dall’economia del Bel Paese alla fine del 2013.
Le prospettive per l’economia italiana
Secondo Saccomanni nel terzo trimestre del 2013 l’economia italiana si è stabilizzata, e ci sono forti indicazioni che nel quarto abbia ricominciato a crescere. Il 2014 dovrebbe essere un anno "felice" per l’Italia, poichè il ministro dell’Economia prevede una crescita del Pil pari a circa l’1%. Stime che non vengono confermate da Ue e Banca D’Italia, secondo Saccomanni, in quanto le due istituzioni utilizzano dei modelli econometrici che non considerano il pagamento degli arretrati. Cosa che evidentemente prende in considerazione il Ministero delle Finanze.
Saccomanni ha aggiunto che l’economia italiana ha centrato gli obiettivi che si era posta a Maggio, vale a dire rilanciare l’economia, ripristinare le finanze pubbliche come i dettami dell’Ue specificano e attuare le riforme istituzionali. Le riforme istituzionali hanno a che fare sia con la questione dei conti pubblici, sia con la competitività delle imprese italiane all’estero. Perchè, secondo Saccomanni, la questione della competitività non è legata esclusivamente al costo del lavoro.
La competitività e il costo del lavoro
Direttamente dal World Economic Forum le parole di Saccomanni sono state
Dobbiamo trovare risorse per gli investimenti, per il lavoro e per le imprese, ora che i patti con l’Ue sono stati rispettati. Per quanto riguarda la competitività siamo d’accoro con Barrosso, ossia che il problema della competitività va affrontato a livello europeo. Ad esempio c’è un alto costo dell’energia, che deve essere affrontato a livello europeo in quanto penalizza le imprese più piccole. Non c’è solo il costo del lavoro. Per fare un esempio, il problema del costo del lavoro non ha impedito ad alcune imprese italiane di competere sui mercati internazionali. Stiamo dando gli aiuti alle imprese per gli aumenti di capitale, in virtù di un miglioramento dell’esposizione internazionale delle aziende nostrane. C’è inoltre un problema a livello europeo dello spread e della frammentazione dei mercati finanziari europei che vogliamo risolvere con l’Unione Bancaria.
Le riforme istituzionali
Sempre sul piano delle riforme istituzionali, l’idea di Saccomanni è quella di trovare risorse dalla privatizzazione di Poste Italiane. Il ministro dell’Economia ha affermato che tramite la vendita del 40% di Poste Italiane si possono recuperare le risorse per gli investimenti. Nel Consiglio dei Ministri di oggi ci sarà, ha detto Saccomanni, il decreto che sancisce l’avvio delle privatizzazioni: Le Poste saranno le prime.
Per quanto riguarda la deflazione, Saccomanni ha affermato che in Italia non c’è alcun rischio di una simile triste eventualità.