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Riforma pensioni, ultime news: il part-time agevolato conviene. Domanda e requisiti

mercoledì 13 aprile 2016, di Fiammetta Rubini

Buone notizie sul fronte pensioni: arriva part-time agevolato per i lavoratori prossimi al pensionamento. Si tratta di un’opportunità conveniente, ma non tutti possono fare domanda all’Inps. Ecco come funziona il part-time in uscita e quali requisiti bisogna avere.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno firmato il decreto previsto dalla nuova Legge di Stabilità che regolamenta il meccanismo con cui i dipendenti del settore privato con i requisiti giusti possono passare dal tempo pieno al parziale senza che la retribuzione ne risenta.

Per dare il via al part-time agevolato in uscita sono stati finanziati 60 milioni nel 2016, 120 milioni nel 2017 e 60 milioni nel 2018. Il governo si aspetta grandi adesioni a questa misura, non solo perché è economicamente vantaggiosa, ma anche perché è volta a favorire l’uscita graduale dal mondo del lavoro per gli anziani e un’apertura per l’occupazione giovanile.

Pensioni, part-time agevolato in uscita: chi può richiederlo

Il Ministero del Lavoro ha spiegato che il part-time agevolato in uscita potrà essere usufruito dai lavoratori del settore privato con almeno 20 anni di contributi alle spalle, dopo 3 anni di maturazione dell’età per la pensione di vecchiaia (quindi si parla di un’età di 66 anni e 7 mesi nel 2018).

In poche parole, i lavoratori privati con contratto a tempo indeterminato e orario pieno in possesso del requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia e del requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018 potranno scegliere di passare al part-time senza vedersi dimezzato l’importo della pensione.

Si tratta, quindi, di un’opzione vantaggiosa visto che potrà essere concordata una riduzione dell’orario tra il 40 e il 60% ma in busta paga ogni mese il lavoratore riceverà, insieme alla retribuzione per il part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per la prestazione ordinaria. In questo modo, alla maturazione dell’età pensionabile, il dipendente non subirà alcuna penalizzazione sull’importo della pensione.

Ma i vantaggi per il lavoratore non finiscono qui: non ci saranno danni sulla pensione futura nel caso del mancato pagamento dei contributi Inps, perché sarà lo Stato a farsene carico.

Pensioni: come richiedere il part-time agevolato

Il primo passo che il lavoratore interessato a passare al part-time deve compiere è richiedere all’Inps la certificazione che attesta il possesso del requisito contributivo e la maturazione di quello anagrafico entro il 31 dicembre 2018.
La richiesta può essere fatta per via telematica se si è in possesso di un pin, recandosi presso uno sportello Inps o rivolgendosi a un patronato.

Una volta che l’Istituto avrà rilasciato la dichiarazione, il lavoratore e il datore stipulano il “contratto di lavoro a tempo parziale agevolato” in cui viene indicata la riduzione dell’orario lavorativo.

A 5 giorni dalla stipula del contratto la Direzione territoriale del lavoro provvederà a rilasciare il nulla osta e arriverà anche l’autorizzazione conclusiva da parte dell’Inps.

La durata del contratto è pari al periodo che intercorre tra la data di accesso al beneficio e la data di maturazione, da parte del lavoratore, dell’età per il diritto alla pensione di vecchiaia.

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