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Riforma pensioni: decreti attuativi in arrivo? Ecco le novità

lunedì 3 aprile 2017, di Stefania Manservigi

Si apre una settimana che dovrebbe risultare decisiva per la riforma delle pensioni.
E’ attesa a giorni, infatti, la firma dei decreti attuativi che renderanno effettive le misure approvate con la Legge di Stabilità; cresce l’attesa tra i lavoratori che stanno attendendo i decreti per poter presentare domanda di accesso all’Ape, Ape sociale e alla Quota 41 per poter andare in pensione anticipata.
I tempi stringono e il termine del 1° maggio, data prevista come quella di partenza delle misure, si avvicina sempre più. Nonostante i ritardi nell’approvazione dei decreti attuativi, a causa di alcuni dettagli ancora da definire, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha rassicurato più di una volta i lavoratori, confermando che le novità della riforma delle pensioni saranno effettive a partire dalla data concordata.
Ecco tutte le ultime novità sulla riforma delle pensioni e i decreti attuativi.

Riforma pensioni, novità: decreti attuativi in arrivo?
Cresce l’attesa per i decreti attuativi della riforma delle pensioni, in particolare quelli sull’Ape social e sulla Quota 41. I decreti attuativi, che dovrebbero essere approvati nei prossimi giorni, sono infatti tre: uno sull’Ape, che risulta al momento essere quello più in bilico pur non essendo a rischio, uno sull’Ape agevolato e uno sui lavoratori precoci.
Sia il decreto sull’Ape sociale sia quello sulla Quota 41 dovranno definire le procedure di accertamento dei requisiti richiesti e la documentazione da presentare a questo proposito, le modalità attuative del monitoraggio, le comunicazioni che l’ente previdenziale dovrà fornire all’interessato in esito alla presentazione della domanda, e l’individuazione dei criteri di priorità non definiti dalla legge.

Riforma pensioni e decreti attuativi: l’ostacolo lavori gravosi
Uno dei nodi ancora da sciogliere per quanto riguarda l’approvazione dei decreti attuativi, sia per quanto riguarda l’Ape sociale sia per quanto riguarda la Quota 41 dei lavoratori precoci, è quello dei lavori gravosi. Tra i lavoratori che potranno beneficiare dell’Ape sociale e della Quota 41, infatti, ci sono quei lavoratori impiegati in mansioni cosiddette gravose a condizione che le stesse siano state svolte in modo continuativo da almeno sei anni prima del pensionamento. Proprio il vincolo dei sei anni è uno dei punti critici al vaglio del Governo: i sindacati, infatti, ritengono il paletto troppo restrittivo soprattutto per alcune categorie di lavoratori, come gli edili. L’esecutivo, a fronte delle critiche mosse dalle parti sociali, starebbe pensando a una franchigia di 12 mesi.
Rimangono da stabilire, inoltre, i criteri che verranno adottati per stabilire se un lavoratore possa appartenere alla categoria: sembra infatti ancora incerto se a tal fine rileverà la mansione effettivamente svolta o il settore dell’azienda.

Riforma pensioni e decreti attuativi: i punti da chiarire sull’Ape
Il decreto attuativo più in bilico resta quello sull’Ape. Il provvedimento, infatti, dovrà definire quanto dell’assegno potrà essere riscosso in anticipo e le modalità di finanziamento e di restituzione del prestito pensionistico. Tra i punti da definire anche il ruolo svolto dalle banche, dall’Inps e dalle assicurazioni, dettagli questi sui quali si giocherà la credibilità della misura.
Per quanto riguarda il tasso di interesse applicato dalle banche, questo dovrebbe aggirarsi intorno al 2,75% e il costo del prestito sulla pensione netta per il lavoratore dovrebbe essere del 5% per ogni anno di anticipo.

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